La sceneggiatura della telenovela Patrik Schick è ormai un classico: promesso sposo della Signora, è stato mollato sull’altare delle visite mediche, quando è stato scoperto un guaio di salute. Niente idoneità solo per un po’, tutto curabile col riposo, ma è bastato per far saltare il precedente accordo da 30,5 milioni fortemente voluto dallo stesso Patrik: a convincerlo era stato Pavel Nedved, una leggenda per chi è nato a Praga. Come conseguenza, sono poi tornate a tavola Roma e Inter, le altre squadre ingolosite da quel sinistro dolce. Ieri il presidente doriano Massimo Ferrero ha detto la sua sull’ordine di partenza nella corsa: "Posso confermare che la Roma è molto avanti rispetto alle altre pretendenti per Schick". E poi un altro passaggio sottile: "Dell’entourage del giocatore non parlo, non rispondo di cose che non mi riguardano". Un pranzo ieri tra Monchi-Baldissoni (d.s. e d.g. giallorossi), e l’avvocato Antonio Romei, braccio destro di Ferrero, non ha sbloccato l’impasse, come si legge su La Gazzetta dello Sport.
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La Samp spinge Schick verso la Roma, ma Marotta e l’Inter ci sono
Massimo Ferrero, patron della Sampdoria, conferma: "I giallorossi sono avanti rispetto alle altre pretendenti per l'attaccante ceco"
Storia strana anche quella legata a Juan Cuadrado: è stato dichiarato incedibile dalla Juventus, ma farebbe al caso della Roma. Se il colombiano dovesse alla fine lasciare (costo 30 milioni), a quel punto ci sarebbe un buco da riempire nell’attacco Juve e Keita sarebbe l’incastro del puzzle. Inevitabile a quel punto che, per convincere Lotito, la cifra dell’assegno venga alzata. Anche in questo caso, insomma, la faccenda è chiusa, ma non chiusissima.
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