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La Roma sulla pelle. Mou sempre più idolo: il tatuaggio celebra la Conference

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Il tecnico è il primo a vincere le tre coppe europee: nel disegno pure Champions ed Europa League. Oggi terza amichevole

Redazione

Chissà, magari ce lo farà vedere oggi, prima della terza amichevole stagionale della sua Roma, quella contro i portoghesi del Portimonense, in programma stasera ad Albufeira alle ore 20 italiane (che poi sono le 19 in Portogallo), scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

O forse magari aspetterà ancora qualche giorno, per creare ancora più suspense, da abile stratega qual è. Del resto, è stato proprio lui a svelare il suo nuovo tatuaggio (sulla spalla destra) in una diretta instragram che José Mourinho ha fatto un paio di giorni fa direttamente dall’interno dell’Estadio Municipal di Albufeira, dove i giallorossi si allenano dal 12 luglio. "Tra qualche giorno ve lo mostrerò", le parole dell’allenatore romanista. Ed i suoi tifosi — quelli giallorossi ma non solo – non vedono l’ora di scoprire cosa c’è davvero in quel misterioso tattoo.

Certezze assolute ovviamente non ce ne sono e cosa si è tatuato Mourinho lo sa solo lui e chi gli sta vicino. Alcuni indizi però sono già arrivati e portano tutti ad un tatuaggio fatto per celebrare il suo ennesimo successo europeo, la vittoria della Conference League a Tirana, in Albania, lo scorso 25 maggio, quando la Roma ha superato gli olandesi del Feyenoord per 1-0 (gol decisivo di Nicolò Zaniolo).

Un modo come un altro per celebrare l’orgoglio di essere il primo allenatore della storia del calcio ad aver vinto tutte e tre le principali competizioni europee. Ma un modo come un altro anche per rimarcare la sua empatia (totale) con Roma e la Roma. E, soprattutto, con la sua gente, che da tempo lo ha eletto a suo paladino assoluto. Il rapporto tra Mou e i tifosi giallorossi è talmente forte che José ha deciso di tatuarselo anche sulla pelle. Quel disegno resterà per sempre, esattamente come per sempre Mou resterà nella storia della Roma. Del resto, è stato proprio lui a far tornare un trofeo a Trigoria dopo ben 14 anni di astinenza (l’ultimo era stata la Coppa Italia del 2008 con Spalletti). Ed è stato lui a rilanciare l’entusiasmo intorno alla squadra, con un Olimpico spesso strabordante di amore e passione. Insomma, l’empatia con il mondo giallorosso è totale. Ed ora Mou ha deciso di disegnarsela anche sulla pelle.

Intanto Mourinho aspetta impazientemente che il mercato della Roma decolli. Il suo sogno sarebbe quello di poter contare subito su Paulo Dybala, ma aspetta anche che decollino le trattative per Frattesi e per quella punta che ha chiesto per avere più gol dello scorso anno, senza doversi affidare sempre e solo a Tammy Abraham (Muriel e Zaha i nomi sul taccuino di Tiago Pinto). Nel frattempo ai giallorossi è stato offerto anche Georgino Wijnaldum, il centrocampista olandese che a Trigoria avevano seguito anche la scorsa estate. Il problema è l’ingaggio monstre che il giocatore percepisce dal Psg (quasi dieci milioni di euro), cifra a cui la Roma non può neanche lontanamente avvicinarsi.