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La Gazzetta dello Sport

La Roma sfida arbitri e fatica: rosa corta, giocano i soliti 14

 Getty Images

Il club dei Friedkin è compatto dietro al proprio allenatore, parlando di “sperequazioni” tra il giudizio del fallo di Pellegrini e quello di Leiva

Redazione

La Roma è José Mourinho e José Mourinho è la Roma. Il tecnico ha preso il cuore, l’anima, la strategia, dovendo accettare come limite solo quello del portafoglio, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Dopo il derby il tema arbitrale offusca quello della rosa, che forse è agli ultimi posti come qualità fra quelle allenate dallo Special One, ma che sta trovando uno spirito di gruppo importante. L’unione si vede anche nei momenti tristi o nelle prese di posizioni scomode. Nel primo caso ieri, compresi Mourinho e Pinto, hanno partecipato al funerale del papà di Zalewski. Il portoghese ha attaccato duramente Guida e l’utilizzo del VAR fatto nel derby, così come aveva fatto con Rapuano dopo il rosso a Pellegrini. Il club dei Friedkin è compatto dietro al proprio allenatore, parlando di “sperequazioni” tra il giudizio del fallo del capitano e quello di Leiva, ma anche quello di Bonaventura ad Udine. Senza parlare del rigore non dato a Zaniolo per fallo di Hysaj. La Roma si sente defraudata. L’aspetto tecnico però è un’altra cosa. Alcuni sembrano stanchi, anche perché alcuni protagonisti della scorsa stagione o presunti talenti si dividono tra panchina e tribuna.