Dieci giorni al sorteggio del playoff, tre settimane tonde alla partita che move il sole e l’altre stelle. Stato di calma apparente, ma Luciano Spalletti brucia di voglia, di fretta e d’ansia.
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La Roma scopre l’ansia playoff. E Manolas fa sempre rumore
«A volte sa essere una spina nel fianco – ha ammesso il presidente sul difensore greco –. Con lui ho parlato del contratto, non credo sia infelice. Al momento non abbiamo intenzione di venderlo, anche se non si sa mai cosa può accadere con i...
A fine seduta il tecnico ammazza il tempo andando a caccia di Pokemon con lo smartphone. Ma sa pure lui che è negli Usa con una rosa incompleta, con i nazionali appena aggregati e da portare in condizione il più in fretta possibile e con qualche testa che ha pensieri non solo per il campo ma anche per il mercato. Non c’è ancora Szczesny, che dovrebbe aggregarsi non appena sarà ufficiale il suo ritorno: è questione di ore, è la grande vittoria del tecnico. E non c’è Salah, che neppure oggi riuscirà a partire: il visto per gli Usa non si sblocca, l’egiziano si allena da solo a Trigoria.
Spalletti oggi ha solo due centrali disponibili: Manolas, al centro di voci di mercato, e Juan Jesus, ultimo arrivato ma il più sereno di tutti. Il terzo sarebbe Gyomber, già virtualmente ceduto al Pescara ma bloccato in attesa degli eventi. E così si valutano altre piste, che portano in Germania e in Spagna: oggi Sabatini vola a Milano per capire l’aria che tira. James Pallotta ieri è stato meno perentorio (o forse solo più prudente) sul difensore greco rispetto al passato: «A volte sa essere una spina nel fianco – ha detto il presidente –. Con lui ho parlato del contratto, non credo sia infelice. Al momento non abbiamo intenzione di venderlo, anche se non si sa mai cosa può accadere con i calciatori».
(D. Stoppini)
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