rassegna stampa

La Roma ritrova anche la difesa: «E adesso puntiamo alla Coppa»

Il rientro di Vermaelen e l’esordio del baby Seck illuminano lo scialbo 0-0 in trasferta contro l’Astra Giurgiu. Il belga: «Voglio tornare titolare e trionfare in Europa League»

Redazione

«Ma ora non parlate di abbondanza, è semplicemente quello che pensavo e dovevo avere dall’inizio». Spalletti alla fine la chiave positiva la trova lo stesso ovvero le prestazioni di Vermaelen e Seck, due che – chi per un motivo e chi per l’altro – la difesa giallorossa fin qui non ha mai avuto. Ieri, scrive Pugliese su La Gazzetta dello Sport, a Bucarest sono stati tra i migliori in assoluto, in una partita che per la Roma contava zero e che alla fine ha dato anche zero emozioni. Complice anche un campo gelato, la mancanza di quel fuoco che solo motivazioni sacre possono darti. Ed allora, per sorridere bisogna andare a guardare altrove. Anche perché nella partita Alisson ha salvato su Alibec, poi il centravanti romeno aveva anche segnato, ma dopo un fallo su Emerson. Per il resto poco.

In difesa il tecnico Giallorosso può sorridere. Ad iniziare dal ritorno dopo quasi tre mesi e mezzo di Vermaelen, uno che aggiunge qualità e personalità al reparto, fino alla prestazione a sorpresa di Seck: con Alisson il migliore in campo dei giallorossi. Insomma, due prestazioni che permettono a Spalletti di allungare ancora di più il reparto arretrato e di avere maggiori scelte in futuro, a cominciare dalle sfide con le prime della classe, Milan e Juve.

«Un giorno che ricorderò per tutta la mia vita, sognavo di debuttare con un grande club – dice alla fine lo stesso Seck –. La posizione? Mi piace attaccare e mi trovo meglio da esterno, anche se il mio ruolo è difendere. Spalletti miha detto solo di essere me stesso e di giocare con tranquillità». Chissà quante altre volte Vermaelen avrà sognato questo giorno, per uscire dal tunnel della pubalgia. «Per ora mi basta essere tornato a giocare, ho passato unmomento complicato – dice il belga –. È chiaro che lotterò per ritagliarmi il mio spazio e diventare titolare. La partita? Non bella, il campo non era ottimo. Ma siamo stati anche bravi a cambiare, passando dalla difesa a quattro aquella a tre». Il saper cambiare pelle in corsa è un vantaggio in più, anche per il futuro. «Il mio è ancoradifficile da capire, non guardo così in avanti – chiude Vermaelen – Quello della Roma invece deve puntare a vincerel’Europa League, è un obiettivo che possiamo permetterci».