Stavolta la legge della giungla non fa eccezioni: il giallorosso più grande mangia quello più piccolo e può tornare a sperare nella zona Champions. La Roma, infatti, supera il Lecce con un secco 4-0, santificato dalle reti di Under, Mkhitaryan, Dzeko e Kolarov, che consentono agli uomini di Fonseca di tornare a quel successo casalingo che mancava in A dal 15 dicembre, per giunta tenendo la porta chiusa, come in A non capitava dal 6 dicembre con l’Inter.
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La Roma riparte: Lecce spazzato, i giallorossi di nuovo a caccia del quarto posto
Gara archiviata già nel primo tempo con le reti di Under e Mkhitaryan. Nella ripresa Dzeko e Kolarov chiudono i conti
Il 4-2-3-1 di partenza dei padroni di casa, mai come stavolta è una sorta di canovaccio su cui impostare variazioni. Ad esempio, la posizione di Bruno Peres a destra è molto alta, e questo costringe Veretout a stare parecchio largo per coprire le eventuali ripartenze, visto che la fase difensiva, com’è noto, non è il punto forte del brasiliano. A serrare, la mediana, perciò, c’è l’ottimo lavoro di Mkhitaryan, che stringe molto verso il centro e parte basso, consentendo a Kolarov di fungere lui da vera ala, con Dzeko pronto ad arretrare per impostare le ripartenze. Ne consegue che la Roma tira 21 volte, sprecando anche qualche altra chance, mentre Lopez esce coi guanti quasi immacolati. La prima frazione è virtualmente a senso unico perché i giallorossi sbloccano subito il match grazie ad un’azione da Arsenio Lupin di Mkhitaryan, che scippa Petriccione sui venti metri e serve Under, chirurgico nel segnare in uno contro uno. Al 37’ arriva il raddoppio firmato Mkhitaryan che, servito da Dzeko, sprinta e batte Donati e il portiere.
Con l’uscita di Petriccione e l’arretramento di Barak, la ripresa comincia col Lecce più propositivo. L’avanzamento del baricentro dei salentini, però, apre praterie ai giallorossi, che al 24’ fanno tris grazie a Dzeko, che segna su assist di Kolarov. Il poker arriva solo al 35’ grazie a Kolarov, servito dal baby spagnolo. Dovrebbe essere solo festa, ma la Sud insulta il serbo dandogli dello zingaro, anche se per fortuna il resto dello stadio fischia la Curva. Uno spettacolo malinconico. La Roma trova quella benzina psicologica di cui, secondo Fonseca, ha tanto bisogno in vista del ritorno di Europa League contro il Gent.
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