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La Gazzetta dello Sport

La Roma è subito bella

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Vantaggio giallorosso nel primo tempo del centrocampista che Mou schiera al posto di Matic

Redazione

La Roma non fallisce la partenza, ma stavolta i Fab Four suonano, incantano, ma non segnano, scrive Maurizio Nicita su La Gazzetta dello Sport. E allora ci vuole il miglior Mourinho per azzeccare tutte le scelte e portare a casa tre punti pesanti in una partita scorbutica che la Salernitana gioca come meglio può, con le forze attualmente a disposizione. Mou sorprende un po’ tutti lasciando Matic fuori in avvio e schierando Cristante che diventa il match winner.

Insomma è il soldato Bryan a salvare la Roma, dando geometrie ed equilibrio in campo e azzeccando il sinistro giusto che diventa “pesantissimo” visto quello che dilapidano lì davanti quelli di un attacco da sogno che ancora è poco più di un progetto. Al buon Davide Nicola ancora mancano diverse frecce all’arco e soprattutto un attaccante capace di capitalizzare il gioco che la Salernitana comunque produce. E valutando che in questo gruppo va inserito il centrocampista Maggiore e qualche altro rinforzo, comunque il presidente Iervolino può essere discretamente soddisfatto di una squadra capace di restare in partita fino all’ultimo secondo contro una delle migliori formazioni del campionato e tenere il pallino del gioco più degli avversari.

Ancora è da registrare ma sotto Ferragosto ci si può anche accontentare delle parabole e iperboli che Zaniolo, Dybala e Abraham disegnano e accennano, anche se gli errori sotto porta sono clamorosi, in qualche situazione. Mentre funziona meglio in mediana il quarto “Fab”, sempre nel vivo del gioco. Comincia Zaniolo a dare le accelerate giuste, ad aprire la difesa avversaria. Poi lo segue anche Dybala e i dialoghi di prima fra i due sono una goduria per chi ama il calcio. Meno in sintonia il centravanti inglese, ancora a secco in questo avvio e che fatica a mirare la porta. Però nonostante gli errori sotto porta - che risulterebbero fatali se non ci fosse il soldato Bryan - c’è una idea di gioco con un tridente stretto capace di triangolazioni rapide palla a terra, in grado di disorientare anche difese più esperte. Per ora un progetto, ma Mourinho ci sta lavorando, nel frattempo però non perde di vista l’obiettivo e non ha paura di concludere con una squadra più coperta, in un classico 3-5-2 che con Cristante - sempre lui - e i nuovi Matic e Wijnaldum creano un muro in mediana, che la Salernitana non riesce più a scavalcare nell’arrembante finale.