"Niente alibi". È il messaggio diretto che la "nuova" Roma vuole mandare dentro e fuori Trigoria. Nonostante tutto, nonostante l’ennesimo torto arbitrale subito in Europa, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". La voglia, però, è quella di cambiare pagina, di dare una ventata nuova anche alle relazioni interne ed esterne. Ma, soprattutto, cercare di non creare situazioni in cui i giocatori possano trovare una propria "comfort zone", scaricando altrove eventuali colpe proprie. Anche se, poi, a dire il vero, contro il Borussia Mönchengladbach se c’è stata una colpa quella è tutta dell’arbitro scozzese Collum, che ha di fatto inventato il rigore del pari tedesco.
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La Roma è ripartita: il club guarda avanti, ma che torti in Europa
I mancati rigori con Barça, Liverpool e Porto. A Trigoria però testa al Milan: "Niente alibi"
Il problema è che arriva dopo un’altra serie di torti internazionali che nell’ultimo anno e mezzo hanno reso il cammino europeo della Roma meno intenso e colorato di quello che avrebbe potuto essere. Anche Fonseca però ieri è stato chiaro con la squadra: nessun alibi, pensare solo a battere il Milan.
Il primo grande torto internazionale degli ultimi anni la Roma lo subisce a Barcellona, il 4 aprile del 2018, quando l’arbitro olandese Makkelie non concede un rigore solare per fallo di Semedo su Dzeko. Il Barça vincerà per 4-1, poi ci penserà Manolas a rendere giustizia ai giallorossi con il gol del 3-0 al ritorno. Cosa che non succede poco dopo nella semifinale con il Liverpool. Ad Anfield Road il 3-0 di Manè è viziato dal fuorigioco di Salah, all’Olimpico lo sloveno Skomina non vede una parata clamorosa di Alexander-Arnold su tiro di El Shaarawy in area sul 2-2: sarebbe stato rigore ed espulsione per il difensore inglese. Quindi l’edizione scorsa, quando la Roma esce agli ottavi per mano del Porto (6 marzo 2019), perdendo fuori casa 3-1 ai supplementari. Solo che il turco Cakir non vede proprio all’ultimo minuto del secondo tempo supplementare il tocco di Marega sulla gamba di Schick: fallo proprio mentre il ceco stava uscendo dall’area, con Schick che protesta anche platealmente ma Cakir che si affida al silent check. Risultato? Roma fuori dalla Champions League.
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