"E' vero, mi piacerebbe segnare qualche gol in più. Devo migliorare lì e nella fase difensiva", ha ammesso Lorenzo Pellegrini qualche giorno fa. E questo è l’obiettivo anche per la ripresa della stagione, quando la Roma avrà bisogno della sua fantasia (e non solo) per cercare di mettere la freccia sull’Atalanta e agguantare la prossima Champions League, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.
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La Roma chiede a Pellegrini i gol della trasformazione
Il trequartista lavora per migliorare il suo rapporto con la porta. Il c.t. Mancini: "Ce l’ha dentro". Il tecnico Fonseca ci crede
Che poi che Lorenzo possa avere un rapporto più intenso con la porta è una convinzione anche di Roberto Mancini, il c.t. dell’Italia, che nei giorni scorsi ha commentato così il suo calcio: "Pellegrini è un giocatore polivalente, offensivo, che nella Roma a volte ha giocato anche tra i due di centrocampo. Quando può offendere però è meglio, perché comunque ha il gol dentro. Il suo ruolo migliore è quello di interno dei tre a centrocampo, ma è un giocatore che può giocare anche esterno di attacco, come ha fatto con noi in Finlandia dove ha giocato benissimo".
Ecco, allora è proprio quel "gol dentro" che bisogna tirare fuori da oggi in poi. Ed è su questo che sta lavorando sia lui, sia Fonseca. Del resto, nella seconda stagione con il Sassuolo si era spinto quasi in doppia cifra, segnando 8 gol (6 in campionato e 2 nelle coppe). Traguardo che non è mai riuscito a replicare a Roma, dove nella prima stagione ha segnato 3 reti, nella seconda 4 e in quella attuale 3.
La trasformazione a cui sta lavorando anche Paulo Fonseca è quella di tenere Pellegrini sempre più vicino alla punta (nello specifico a Dzeko), di avvicinarlo alla zona calda, per permettergli di avere un maggiore dialogo con la punta, ma anche di poter sfruttare meglio gli spazi che il movimento del centravanti gli può regalare nella dinamica del gioco.
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