Dopo Glasgow serviva ripartire anche in campionato. Per tenere a debita distanza la Juventus (a cui la Roma andrà a fare visita sabato prossimo) e tenersi nella scia delle prime tre (Inter, Milan e Napoli). Missione compiuta, con il gol di Wesley (il terzo in campionato dopo quelli con Bologna e Cremonese, tutti pesantissimi) che cancella per Gasperini il doppio ko contro Napoli e Cagliari e gli permette di ripartire con la marcia giusta anche in campionato. Il piano partita di Fabregas - analizza Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport - è improntato essenzialmente su due mosse: l'attacco mobile a togliere qualsiasi riferimento alla retroguardia giallorossa e la mossa di Butez a giocare da difensore aggiunto, per "liberare" qualche pressione negli uno contro uno giallorossi e trovare un compagno libero da cui far partire adeguatamente la costruzione del gioco. La Roma così ci ha messo un po' ad assestarsi. Quella di ieri era anche la sfida tra due squadre che amano pressare alte, andare alla ricerca del pallone (non a caso il Como è primo per recuperi offensivi e la Roma quarta). Solo che a pressare stavolta ci ha provato più la Roma del Como. E la squadra di Gasperini ci è anche riuscita, con alcune palle recuperate bene da Cristante, Soulé, Hermoso e Koné. Il problema dei giallorossi semmai è sempre stato quello della scelta finale, spesso sbagliata proprio sul più bello. È successo a Soulé e Ferguson, ma anche a Wesley. Il brasiliano, però, si è poi rifatto nella ripresa, quando su assist di Soulé ha insaccato alle spalle di Butez con un bel diagonale a fil di palo (opposto). Una rete pesante, che fa il paio con quella al Bologna. Due gol (quello di Cremona ha chiuso i giochi, ma era lo 0-3 per i giallorossi) che hanno regalato alla Roma sei punti. Non male per un giocato-re sul quale a inizio stagione più di qualcuno aveva anche storto la bocca...
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