(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Il cinguettio finale ha tutta l’aria di provenire da un becco sorridente. «Felice di avere giocato i miei primi 60 minuti con la Roma». Indovinato l’autore? Esatto, Kevin Strootman, su cui Rudi Garcia dice a fine partita: «Abbiamo visto tutti la sua tecnica e la sua visione di gioco. È un giocatore di altissima qualità».
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La Roma c’è “Che carattere. È un buon segno”
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Il cinguettio finale ha tutta l’aria di provenire da un becco sorridente. «Felice di avere giocato i miei primi 60 minuti con la Roma».
VECCHIA GUARDIA Tutto vero, così come Maicon (finalmente ufficializzato) che ieri festeggiava il suo 32° compleanno, ma stavolta è stata la vecchia guardia a digrignare i denti quando il momento era difficile e l’Aris in vantaggio ancora alla metà della ripresa. «Quella greca è una buona squadra — aggiunge l’allenatore giallorosso —. Hanno dei giocatori di grande qualità, per questo sapevamo che era interessante come partita da giocare. Abbiamo avuto tante occasioni e giocato tanti palloni ma eravamo anche sotto. C’è stata una buona reazione, ed essere in grado di vincere una partita fuori casa quando sei in svantaggio è sintomo di una interessante forza mentale del gruppo». Quella che hanno mostrato Taddei e Burdisso — mente e braccio della rete del pareggio — oppure Balzaretti e Bradley (stessa cosa in chiave raddoppio). Ovvero, quattro degli eroi a luci e ombre della scorsa stagione. Non a caso, a spiegare che non tutto era da buttare, ci pensa il capitano di giornata, ovvero Torosidis. «La squadra non può cambiare in un anno e tutti i ragazzi che sono da molti anni nel gruppo sono molto importanti. Questa è una stagione importante per tutti. Il clima? Era buono già l’anno scorso, ma Garcia è una persona molto brava ed un buon allenatore. Tutti vogliamo che ci aiuti e vogliamo aiutarlo per rendere la squadra migliore».
Inutile dire che aleggia ancora il fantasma della finale di Coppa Italia persa contro la Lazio. «Si è perso un trofeo importante contro il nostro grande nemico, ma una grande squadra non può rimanere legata al passato. Cercheremo di mettere a posto i nostri sbagli». Poi Torosidis vira sull’attualità. «L’Aris è una squadra giovane, perché non può permetersi tanti giocatori. Hanno dato battaglia e corso, i ragazzi hanno molta voglia. Penso che l’unica cosa di cui abbiano bisogno siano i tifosi». E sono sembrati così caldi da dover essere innaffiati dagli idranti. Scene di calcio antico, come i fuochi artificiali sparati durante la partita. Da domani, in America, la Roma sbarcherà nel futuro. Sperando che vi trovi un posto degno delle proprie ambizioni.
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