rassegna stampa

La rivincita di Pallotta «Stavolta ho cantato io. E la curva dove sta?»

«Sono molto felice. La Roma ha giocato da squadra per 90’. Agli ultrà ricordo che sono a Boston provando a costruire uno stadio per la Roma. Questo forse lo apprezzeranno?»

Redazione

Ieri al derby erano tutti e due assenti: il presidente Pallotta e la Curva Sud. Tutti a tifare, tutti lontani tra loro, tutti distanti dall’Olimpico, come evidenzia Massimo Cecchini su La Gazzetta.

Stavolta, però, l’ultima parola la vuole avere uno dei protagonisti degli ultimi mesi, ovvero James Pallotta, che sottolinea ironico: «A chi protesta dico che durante il derby sono io che ho cantato: “E la curva dove sta?”». Un modo per dire che non ha timori di sorta. E non c’erano dubbi, visto che il presidente nella scorsa primavera aveva aperto il fronte contro i «fucking idiots» tra gli ultrà (non tutti) e poi da mesi si è fatto mediatore tra le legittime misure di sicurezza portate avanti dal prefetto Franco Gabrielli e le altrettanto legittime rimostranze di quei tifosi – non quelli violenti e autoreferenziali che ritengono la curva Sud zona franca – che si sono scoperti spostati, divisi o con una visuale ridotta.

Intanto un gruppo di ultrà della Roma è andato fuori dall’hotel in zona Monte Mario dove i giallorossi erano in ritiro. Per la squadra cori e incoraggiamenti, tanto da spingere prima Garcia e poi alcuni giocatori a uscire fuori per un breve saluto.

In campo è stato derby, con Garcia che ad un certo punto del match ha chiamato il tifo di chi c’era con gesti eloquenti. E alla fine lo stesso Pallotta spiega: «Sono molto felice. La Roma ha giocato da squadra per 90’. Agli ultrà ricordo che sono a Boston provando a costruire uno stadio per la Roma. Questo forse lo apprezzeranno? La squadra mi è parsa in grande forma fisica, spero solo che Salah sia ok. Il fallo poteva essere da “rosso”».