C’è anche un fascicolo Roma-plusvalenze sul tavolo del capo della Procura federale Giuseppe Chinè. Dopo il rinvio a giudizio della Procura di Roma dell’ex presidente James Pallotta e di cinque ex dirigenti (Gandini, Fienga, Baldissoni, Malknecht e Francia), la Procura ha aperto un fascicolo sui giallorossi. L'accusa verso Pallotta e gli altri - per la giustizia ordinaria - è di falso in bilancio e violazione del testo unico dell’intermediazione finanziaria per operazioni tra il 2018 e il 2020, con implicazioni sui bilanci dal 2018 al 2022. Sul fronte della giustizia sportiva invece, scrive Elisabetta Esposito su 'La Gazzetta dello Sport', la Roma non è mai stata giudicata sulle plusvalenze e si partirebbe da zero, con Chiné che sta studiando appunto gli atti. Secondo l’accusa la Roma avrebbe contabilizzato plusvalenze per 60 milioni, che avrebbero dovuto essere 39. Ma per dimostrare il dolo, servono prove certe di intenzionalità (intercettazioni, sequestri di documenti, confessioni, ecc.) di gonfiare appunto le valutazioni e il bilancio. Le indagini si chiuderanno intorno alla fine di aprile.
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La Gazzetta dello Sport
La Procura Figc indaga sulle plusvalenze giallorosse
Chiné sta studiando gli atti: secondo l’accusa la Roma avrebbe contabilizzato plusvalenze per 60 milioni, che avrebbero dovuto essere 39
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