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rassegna stampa

La prima mossa: far diventare Zaniolo e Pellegrini degli “intoccabili”

LaPresse

Blindare i due talenti è una necessità. Poi bisogna far crescere Ibanez e Mancini e puntare su un gruppo forte di 7-8 giocatori

Redazione

Per la prima Roma di Friedkin, a molti piacerebbero i ritorni di Sabatini e Pradè (personalità opposte), a molti altri piacerebbe vedere qualche nome nuovo, come quello di Nicolas Burdisso, ad esempio, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. I tifosi vorrebbero poi una presenza mediamente costante sul territorio, Ryan Friedkin, certamente, e i suoi collaboratori: il regno a distanza, tra Londra e il Sud Africa, di Franco Baldini "crea solo confusione”.

I giocatori, poi, in questa storia, e in quella che verrà, rivestono un aspetto fondamentale. Blindare Zaniolo (su tutti e per distacco) e Pellegrini è una necessità, far crescere Ibanez e Mancini senza pensare subito a rivenderli, avere un gruppo stabile di 7-8 calciatori che duri nel tempo e costruisca qualcosa. Impensabile, finora. Fonseca è ritenuto l’uomo giusto per proseguire il progetto iniziato quest’anno, anche se chi l’ha scelto non c’è più. A Friedkin, poi, il compito di riavvicinare la Roma alla gente. Negli anni si è registrato un progressivo distacco non dalla Roma in sé, ma da chi la gestiva, e il nuovo proprietario, in questo senso, avrà un compito difficile. Ma i tifosi sono pronti a dargli fiducia.