rassegna stampa

La partita sì, lo sciopero no. Se anche il sindaco va in tilt

(Gazzetta dello Sport – A.Catapano) Sospendete la partita? No, sospendete lo sciopero. È l’appello che il sindaco Ignazio Marino ha rivolto ieri pomeriggio ai rappresentanti sindacali dell’Usb.

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(Gazzetta dello Sport - A.Catapano) Sospendete la partita? No, sospendete lo sciopero. È l’appello che il sindaco Ignazio Marino ha rivolto ieri pomeriggio ai rappresentanti sindacali dell’Usb. «La concomitanza della partita Roma-Napoli e della manifestazione nazionale – ha detto il primo cittadino – potrebbe creare una situazione di disagio e pericolo che né i romani, né i manifestanti, né i tifosi dovrebbero essere costretti a subire. Perciò mi affido al senso di responsabilità del sindacato e chiedo di sospendere lo sciopero, pur riconoscendone la legittimità e il diritto dei lavoratori a manifestare il loro dissenso, limitatamente alla città di Roma e alla fascia oraria compresa tra le 20 e le 24 di venerdì, in modo da evitare di aggravare una situazione già di per sè complessa». Caro sindaco, per tutelare la serenità e l’incolumità dei suoi cittadini, anche lei avrebbe potuto manifestare il proprio dissenso quando il Prefetto Pecoraro decise di far disputare Roma-Napoli allo stadio Olimpico, nel giorno dello sciopero dei sindacati di base e a poche ore dal corteo No Tav. Ne avrebbe avuto tutto il diritto e forse, se l’avesse fatto per tempo, avrebbe alleggerito il tranquillo weekend di paura che attende la sua città. Allora, invece, Ignazio Marino manifestò chiaramente il proprio... consenso. «La decisione del Prefetto – si legge nel comunicato ufficiale del 7ottobre – risponde alle esigenze dei cittadini, dei tifosi e a quelle della sicurezza e della qualità della vita nella nostra città».

CAOS IN VISTA  Sembra trascorso un secolo, in realtà dal Marino / 1 al Marino / 2 sono passati appena nove giorni, in cui, peraltro, non è accaduto nulla che non fosse ampiamente previsto: occupazioni, mobilitazioni, cortei improvvisati, blitz nei centri del potere, massima allerta per il venerdì nero e il sabato nerissimo. Le forze dell’ordine temevano il peggio già dieci giorni fa e per questo avevano accolto con sconcerto la decisione del Prefetto. Il sindaco no, giurava che la sua città, «chiamata a gestire tre impegni difficili», avrebbe dato prova di «organizzazione e civiltà». Solo ieri ha scoperto che la Capitale, invasa da lavoratori in sciopero, ultrà in trasferta e antagonisti in rivolta, rischia di non farcela. Anzi, Gianfranco Funari avrebbe detto: Roma ’gna fa .