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La nuova Roma: difesa a 4, Dzeko resta, Dier e Hojbjerg pallini di Mourinho

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Mou plasmerà la squadra col 4-2-3-1 basato su transizione e ripartenze Sul mercato peserà la voce di Mendes

Redazione

Almeno tre acquisti importanti, che possano fare la differenza. Forse anche quattro, nel caso in cui a fine stagione si decida di separarsi da Dzeko (anche se le quotazioni del centravanti bosniaco da ieri sono in forte rialzo), scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Di certo c’è una cosa, il primo grande acquisto della Roma di Mourinho sarà Nicolò Zaniolo, che si prenderà di diritto il posto che gli spetta nel 4-2-3-1 dell’allenatore portoghese: largo a destra, per poi convergere centralmente o attaccare lo spazio. Si partirà da qui, anche se andare a disegnare ora obiettivi e strategie della Roma del prossimo anno è forse prematuro. Un’idea di fondo, però, ce la possiamo costruire. La Roma tornerà al 4-2-3-1. Possesso palla spesso in mano agli avversari, pressing condizionato al recupero palla in alcuni momenti chiave e poi ricerca della verticalità sugli attaccanti, con l’attenzione di saper sfruttar anche l’ampiezza del campo.  L’organizzazione nella fase difensiva è quindi meticolosa (e i gol subiti sono sempre pochi), esattamente come Mou ama squadre forti dal punto di vista fisico ed atletico. La Roma verrà disegnata in base a questi principi. Della rosa attuale ci sono alcuni giocatori che sembrano tagliati alla perfezione per il calcio di Mourinho. Zaniolo, appunto, che lo Special One aveva provato a portare a Londra anche la scorsa estate. Lui è uno dei calciatori che considera "perfetti" per qualità, forza fisica ed esplosività. Il tridente di trequartisti dovrebbe essere composto da Nicolò, da Pellegrini in posizione centrale e da Mkhitaryan a sinistra. Anche se sull’armeno ci sono allo stato attuale almeno due però: il rinnovo di contratto ancora non controfirmato da Micki e i litigi che tra i due ci sono stati spesso al Manchester. Potrebbe invece tornare Under, che Mou voleva al Tottenham e che potrebbe essere una importante alternativa (insieme ad El Shaarawy). Dietro, invece, Karsdorp e Spinazzola torneranno a fare i terzini nella linea a quattro, al centro si punterà su Mancini, ma anche su Smalling, che con Mou aveva un buon rapporto allo United. Quindi Kumbulla e Ibanez. Infine a centrocampo Veretout è intoccabile, giocatore da box to box come piacciono al nuovo allenatore giallorosso. Ma hanno il suo gradimento anche Villar e Cristante. Sul mercato, invece, ci si affiderà molto a Jorge Mendes, che poi di Mou è anche lo storico agente e che aiuterà la Roma a piazzare anche i tanti esuberi. Due nomi scritti con la matita rossa sui taccuino di Mourinho sono quelli di Eric Dier e Pierre-Emile Hojbjerg, che lo Special One ha avuto con se al Tottenham. Dier è un difensore centrale ed a lui era affidata la costruzione dal basso (ma è dotato anche di un buon lancio per innestare le punte), Hojbjerg era invece il barometro davanti alla difesa (in cabina di regia). Centrocampista centrale, il danese è stato fortemente voluto da Mou un anno fa, con il Tottenham che spese 16 milioni di euro per prenderlo dal Southampton. E Mou potrebbe chiedere alla Roma di fare uno sforzo economico di andarlo a prendere, per dare equilibrio alla squadra in mezzo al campo.

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