La nuova Primavera vince pure senza stelle

(La Gazzetta dello Sport - F.Oddi) - L'assedio finale dei nerazzurri, il giorno dopo, conta meno del giorno stesso, quando a pochi minuti dalla fine della Supercoppa Primavera, nonostante la vittoria, Alberto De Rossi aveva rimproverato alla squadra quella fase di rilassamento che ha riaperto una partita che, sul 2-0 e con l'uomo in più, sembrava blindata. Ma la Roma Primavera quella porta, dopo averla riaperta, l'ha richiusa in tempo per vincere 2-1 e festeggiare l'unico trofeo che ancora le mancava a livello giovanile. E le difficoltà del secondo tempo passano in secondo piano rispetto a quelle previste alla lettura delle formazioni: l'Inter era la grande favorita, la Roma ha fatto un'impresa.

Romagnoli a Roma Lo si è capito alla vigilia, quando la squadra era partita senza Romagnoli: l'assenza di Nico Lopez era preventivabile, ma il centrale che ha convinto Zeman ha 17 anni, gli stessi di quelli che stanno debuttando in Primavera in queste settimane. Tanto che lui stesso pensava di tornare con la Primavera almeno per questa gara, con la serie A ferma: il boemo se lo è tenuto, al centro della difesa ha giocato Arturo Calabresi, il figlio di Paolo, l'inviato di punta de Le Iene, era il più giovane in campo e se l'è cavata molto bene. Tenendo conto che l'Inter davanti schierava Marko Livaja, uno che lo scorso anno faceva il vice Bogdani a Cesena, e quest'anno il vice Milito: grande potenziale, fisico enorme, ha segnato, ma solo su calcio di punizione (indiretto).

Palmares riccoA De Rossi la Supercoppa mancava: l'aveva persa a Trigoria con il Lecce nel 2005 e con la Fiorentina l'anno scorso all'Olimpico. Se l'è presa a Busto Arsizio, andando a vincere in casa di una squadra più attrezzata della sua. Con una Primavera completamente diversa da quella che si era guadagnata questa gara vincendo la Coppa Italia. [...]