Quand’è che si guarda il soffitto? Quand’è che il cielo entra in una stanza che – come cantava Gino Paoli – all’improvviso non ha più pareti? Nicolò Zaniolo ha conosciuto lo stare disteso sul letto con gli occhi aperti, mentre il cuore batte e l’immaginazione già ti porta a giocare una partita virtuale. L’impressione, scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport", è che oggi il 19enne si presenterà al suo primo derby di Roma riposatissimo perché, da predestinato, sembra in grado di metabolizzare bene il tanto che ormai lo circonda. Non è un caso, in fondo, che Eusebio Di Francesco non spenda le solite parole per anestetizzare la Stracittadina che Nicolò si appresta a giocare. Anzi, l’impressione è che gli chieda di essere sempre più se stesso. Ovvero sfrontato, irruento, imprevedibile. "Nicolò non deve stare tanto tranquillo – spiega infatti il tecnico giallorosso –, ma sempre concentrato, determinato e cattivo, come lo è stato negli allenamenti. Ho parlato poco con lui di derby e della partita in sé. Ci sono già tanti compagni che glielo spiegano, non lo carico ulteriormente per questa gara perché sarà uno dei protagonisti. Ci aspettiamo sempre qualcosa d’importante da lui".
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La notte di Zaniolo per una favola che non finisce mai
Dopo l’approdo in Nazionale e i gol in Champions, un’altra «prima volta» per il Predestinato giallorosso
Per uno che ha dimostrato di precorrere i tempi tra Nazionale Champions League, un esordio boom in una partita del genere sarebbe un modo per entrare nella storia minima del calcio. E visto che pure il suo compagno e coetaneo Justin Kluivert dice di lui: "È il nuovo Totti", significa che ci troviamo dinanzi a qualcuno di veramente speciale.
Allora, come sorprendersi se il suo rinnovo di contratto, che probabilmente sarà officiato a fine stagione per arrivare fino al 2024, sia un argomento di tendenza? In attesa di risolvere la questione sui diritti d’immagine, detenuti dall’ex manager Stefano Castelnovo, una cosa è certa: già alcune aziende importanti stanno bussando alla porta della famiglia Zaniolo. E se anche il primo derby sarà da incorniciare, si salvi chi può.
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