I ritiri non sono ancora cominciati e già fioccano le domande. Fra tutte ce n’è un’altra che intriga: riuscirà Gasperini a dimostrare che quella passata stagione è stata per Dovbyk solo una stagione non troppo fortunata? Si può dire con assoluta certezza che Dovbyk non avrebbe potuto aspirare ad avere un allenatore migliore. Con lui gli attaccanti hanno sempre potuto esprimere il meglio, grazie a un sistema di gioco che ha spesso esaltato le qualità individuali e a uno spirito aggressivo, a rifornimenti costanti. Una lunga storia - sottolinea Alessandro Vocalelli su 'La Gazzetta dello Sport' - che forse ha raggiunto il culmine con l’affermazione fenomenale di Retegui, che vola certo di denaro in Arabia dopo un campionato in cui ha segnato 25 gol. Retegui è solo l’ultimo anello di una catena infinita di attaccanti che Gasperini ha letteralmente trasformato. Pensate a Gomez, a rete ben sedici volte dopo essersi al massimo fermato a sette. Pensate a Ilicic che ha sempre offerto l’immagine di un trequartista talentuoso e a volte evanescente, per diventare improvvisamente anche un abile terminale del gioco d’attacco: 11, 12 e 15 reti tra il 2017 e il 2020. L’inizio di una grande avventura che ha contagiato anche altri calciatori. Da Zapata che era reduce da un massimo di 10 gol con l’Udinese e 11 con la Samp e in nerazzurro ha toccato vette quasi impensabili: 23 e 18 reti. E come dimenticare Muriel, famoso per la sua incostanza, che con Gasperini ha però trovato e raggiunto una maturità assoluta: 18 e 22 reti, 40 complessive, in appena due campionati. L’ultimo caso è quello di De Keteleaere, a Bergamo si è diviso al primo anno tra giocate deliziose e dieci gol decisivi. È da qui, insomma, che si riparte con Dovbyk, che comunque nel suo primo anno alla Roma - un anno travagliato, con tre cambi di allenatore - ha messo a segno diciassette reti, tra campionato e Coppe.
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forzaroma rassegna stampa la gazzetta dello sport La missione di Gasp: trasformare Dovbyk nel nuovo Retegui
La Gazzetta dello Sport
La missione di Gasp: trasformare Dovbyk nel nuovo Retegui
Con lui gli attaccanti hanno sempre potuto esprimere il meglio, grazie a un sistema di gioco che ha spesso esaltato le qualità individuali e a uno spirito aggressivo, a rifornimenti costanti
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