rassegna stampa

La lista della Lega: richieste al governo e stipendi congelati. Tanti dubbi sulle date

Massima cautela sul ritorno del campionato. Sospensione ingaggi; si tratta con Figc e Aic

Redazione

L’assemblea di ieri dei presidenti di Serie A è stata la più cupa di sempre. Il timore per l’emergenza salute si traduce in primo luogo in massima prudenza sulla prossima ripresa del campionato. E lo stesso vale per gli allenamenti, che dovrebbero addirittura precedere di settimane la ripartenza della stagione ufficiale.

Ieri la discussione sulle proposte da rimandare al governo ha completamente sostituito quella sulle eventuali date di ripartenza. Sono diventati esercizi prematuri: la priorità è seguire di giorno in giorno gli sviluppi dell’emergenza sanitaria, si legge su La Gazzetta dello Sport. Tutti hanno consapevolezza del momento, per questo anche ai calciatori verrà chiesto di contribuire al tentativo di contenimento dei danni: l’idea della sospensione degli stipendi è diventata una delle prime dell’elenco. I giocatori “producono” allenamenti e partite, ma la loro attività è ormai da giorni azzerata. Per cause che non dipendono dalle società ma da una forza maggiore. La proposta che i club hanno portato all’attenzione dell’AIC riguarda la sospensione degli ingaggi relativi ai giorni di inattività: fino all’8 marzo i giocatori sono stati impegnati, dunque verrebbero regolarmente pagati. Dal giorno successivo in poi e fino a quando le condizioni non permetteranno la ripresa: è su questo periodo che i club intendono calcolare un congelamento temporaneo dei versamenti.

Per l’Aic ieri si è espresso Tommasi: "Chi pensa di avvantaggiarsi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente, allenarsi ora non ha senso ed è pericoloso". Poi sugli stipendi: "Tema da affrontare, ma non adesso. L’AIC non può imporre ai calciatori di accettare eventuali tagli. Possiamo dare una linea, ma sulle rinunce decidono i singoli. Siamo d’accordo con la Lega dì anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo".