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La Gazzetta dello Sport

La grande amarezza. La Roma dei Friedkin però non si ferma qui

friedkin
Il progetto resta di alto livello. Investimenti, rafforzamento del club, acquisto di giocatori importanti, il progetto nuovo stadio avviato
Redazione

Una grande amarezza.Mourinho l’uomo che non ha mai fallito una finale, stavolta si ferma ai rigori e la Roma perde l’occasione di una storica doppietta dopo la vittoria della Conference, scrive Andrea Di Caro su La Gazzetta dello Sport.  E dispiace perché la partita si era messa nel modo migliore, ma non è bastato. Le lacrime alla fine di Dybala sono quelle di tutto il popolo romanista e fanno male. In un colpo solo la Roma perde la Coppa, il conseguente ingresso alla prossima Champions e gli introiti che garantisce. Come contro il Liverpool nella Coppa dei Campioni del 1984 il sogno della Roma si ferma ai rigori.

C’era voglia di gioia a Budapest. E Joya era stata per quasi un’ora. Fino al pareggio del Siviglia, Dybala aveva illuminato la scena. In campo a sorpresa dall’inizio, ma in buone condizioni atletiche, non solo aveva segnato l’1-0 ma regalato le giocate di classe che avevano dato alla squadra certezze e l’avevano spinta ad alzare il baricentro solitamente basso. I tifosi della Roma hanno vissuto questa partita con una doppia ansia: quella di vincere la Coppa e poi quella di conoscere il futuro di Mourinho. Col timore che il tecnico potesse a fine gara annunciare il suo addio, magari proprio dopo l’impresa. I dubbi restano, si vedrà. Ma Mou dovrebbe restare. Così come servirà capire anche il futuro di Pinto. Negli ultimi tre anni in serie A la Roma non ha brillato (settima, sesta e oggi sesta) ma in Europa ha collezionato una semifinale e una finale di Europa League, e ha vinto una Conference. Da quando sono arrivati i Friedkin, il marchio a livello internazionale è cresciuto moltissimo. Il progetto resta di alto livello. Investimenti, rafforzamento del club, acquisto di giocatori importanti, il progetto nuovo stadio avviato e in passato invano inseguito da Viola, Sensi e Pallotta. La Roma non si ferma a questa finale.