Bisognerà attendere la prossima settimana prima che Filippo Lombardi, accusato di lesioni gravi ai danni del tifoso del Liverpool Sean Cox, conosca ciò che lo attende. Ieri - scrive Massimo Cecchini su "La Gazzetta dello Sport" - oltre alla testimonianza di un agente, sono stati esaminati i filmati a disposizione (circa 30 ore) e lo scontro tra accusa e difesa è consistito principalmente sul ruolo avuto da Lombardi (che ha ammesso solo di aver partecipato agli scontri, ma non al ferimento di Cox) e da "N40", così è stato identificato il 3° romanista indagato, di cui non sono state fornite le generalità e per ora è agli arresti domiciliari in Italia, in attesa di estradizione. Secondo l’accusa, "N40 avrebbe colpito Cox con un pugno e subito dopo Lombardi lo avrebbe fatto con una cintura", mentre secondo Gurden, legale dell’imputato, a colpire Cox è stato un’altra persona, tant’è che "in tutto il filmato, non c’è nessun video che mostri Lombardi e N40 stare insieme". Tenuto conto che il primo dei romanisti indagati ha patteggiato una pena a 2 anni e mezzo, Lombardi e N40 rischiano di più.
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La difesa di Lombardi: “I filmati sono inutili”
Oggi riprenderà il processo contro il tifoso romanista accusato di lesioni gravi ai danni di Sean Cox
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