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La Dea è uno show anche senza Gomez. Poi entra Ilicic e ribalta la Roma: Gasp, che Atalanta!

LaPresse

Apre Dzeko, lo sloveno lancia la rimonta, dà spettacolo e segna. Così i nerazzurri si riavvicinano alla zona Champions

Redazione

"Eh, all’Atalanta manca Gomez..." Sussurri e anche grida del minuto 45 di Atalanta-Roma: gasperiniani sotto 1-0, qualità a sprazzi, poca luce. La verità un’ora dopo: l’Atalanta non era orfana del Papu, ma di Ilicic. È stata la vittoria dell’aggancio virtuale (con 3 punti, non scontati, nel recupero di Udine) alla Roma, ma con un peso che va oltre la classifica e i calcoli per l’Europa che sarà. Con chi è abituato a stare in alto, Fonseca è in soggezione. In campionato perde poco (seconda sconfitta sul campo nelle ultime 21 partite), ma quando lo fa becca 4 gol, come a Napoli. Ieri con un crollo forse annunciato dal vistoso calo accusato nel finale contro il Torino. Aveva ragione il portoghese - si legge su 'La Gazzetta dello Sport' - ad essere cauto: magari sapeva che alla distanza l’indicatore della benzina poteva oscillare verso la riserva. Così è stato, forse anche a livello nervoso:dopo l’1-1 la Roma è sparita, si è rinnegata, e l’Atalanta in 14’ l’ha messa spalle al muro con 3 gol.

Nel primo tempo, la Roma che non ti aspetti e che forse non si aspettava l’Atalanta. Favorita dall’1-0 express, ma a prescindere aggressiva, corta, compatta: altro che squadra che lascia giocare. Per l’Atalanta è già allarme rosso, il primo tiro in porta dell’Atalanta arriva dopo 32’, di De Roon: non proprio un uomo gol e alla Roma basta gestire con ordine. Poi inizia la seconda partita, giocata da un’altra Atalanta: Gasperini ne ha ormai sì disegnata una nuova versione, più equilibrata, ma non per sempre. E il suo cambio di spartito farà risaltare ancor più le tardive contromisure del collega.

Dunque dentro Ilicic e fuori Pessina. E alla prima che lo sloveno gli regala, Zapata mette nel destro dell’1-1 quasi due mesi di rabbia da digiuno repressa. Il sospetto diventa certezza: i ruoli del copione si sono rovesciati, c’è un’onda che cresce e una che non ha più energie. La Roma sbaglia tanto e non riparte più.