rassegna stampa

La Borsa della serie A: Pastore la delusione

LaPresse

Pagato a peso d’oro, l’argentino non decolla. E tra i giallorossi anche Schick rimane un mistero

Redazione

La prima impressione è quella che conta, si sa, scrive Cralo Laudisa su LaGazzetta dello Sport. Quando l’inserimento è impacciato tutto diventa difficoltoso. Anche quest’avvio di stagione ci consegna un bel po’ di delusioni, soprattutto lì dove le attese erano enormi.  Tra i bocciati, però, c’è anche chi è partito male per colpe oggettivamente non proprie. Così non manca il tempo per recuperare il terreno perduto e riacquisire il valore di partenza. O magari andare oltre.

MERET Quello del napoletano è il caso più sfortunato. L’infortunio in ritiro ha obbligato De Laurentiis ad acquistare Ospina in aggiunta all’ingaggio della chioccia Karnezis. Non sarà facile per il friulano tornare titolare e recuperare il credito iniziale. In bocca al lupo.

KARSDORP Non pervenuto. A dispetto di credenziali importanti e un costo significativo. E lui sembra soffrire molto la situazione: tanto è vero che potrebbe anche chiedere di andar via. Un caso da medicare, non c’è che dire.

CALDARA Nell’affare-Higuain il Milan ha ottenuto dalla Juve il promettente difensore bergamasco in cambio di Bonucci. Sulla carta appariva una mossa vincente, il campo sta dicendo il contrario. E l’ex atalantino deve rimontare…

BENATIA Al primo anno in bianconero non ha superato proprio tutti gli esami. Il ritorno di Bonucci gli ha tolto molte chance e s’intuisce che ha le valigie pronte dopo il mancato matrimonio con l’Olympique Marsiglia. Difficile venderlo a un prezzo conveniente.

DALBERT Qualche segnale di risveglio permette di pensare positivo dopo le delusioni in serie della prima stagione in nerazzurro. Anche il francese sta pagando la maledizione della fascia sinistra, ancora orfana di Roberto Carlos (senza scomodare Facchetti).

JOAO MARIO È finito nel dimenticatoio dopo le cocenti delusioni degli ultimi due anni. Un caso clinico di mercato, con il portoghese ostaggio di quell’etichetta di mister 45 milioni. È rimasto per le alchimie del Fair Play finanziario, ma è un’anima in pena: impaziente di trovare fortuna altrove.

BAKAYOKO È vero che è arrivato in prestito, ma i 40 milioni spesi dal Chelsea due anni fa appaiono un’enormità per questo panzer a corto di benzina. Lui a gennaio vorrebbe andar via, a dimostrazione che il flop è dietro l’angolo.

CALHANOGLU Salutato come il pezzo pregiato della gestione cinese, ora appare destinato alla ghiacciaia dopo che Leonardo ha acquistato Paquetà. Non a caso il suo rendimento è calato settimana dopo settimana. E per il club rossonero non sarà semplice recuperare i soldi investiti.

PASTORE Nello scacchiere di Di Francesco è un pesce fuor d’acqua. Pagato a peso d’oro al Psg e con un ingaggio da star, l’argentino non sta assolutamente mantenendo le promesse. Sotto tanti aspetti è il flop più grande, la delusione maggiore: non solo per la Roma.

SCHICK Quello di Patrik è un mistero buffo. Strappato un anno fa alla concorrenza di Inter e Juve, il giallorosso non ha mai dimostrato di valere i 40 milioni e passa investiti per lui. Eppure le qualità non mancano. E la giovane età consiglia prudenza nella bocciatura. Rimandato.

LAPADULA Berlusconi si era invaghito di lui: Galliani l’aveva pagato 15 milioni. Poi il Genoa ha ereditato la scommessa, ma con scarsi risultati. Ballardini ci ha messo del suo, non usandolo. E ha pagato con l’esonero. Poi, l’esplosione di Piatek ha fatto il resto. E ora l’ex Pescara è a caccia di estimatori. Magari anche all’estero.