Roger Ibanez e Maresh Kumbulla dal 15 al 23 gennaio hanno visto sgretolarsi le prime certezze che avevano costruito nella Roma, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. Tutta colpa del derby con la Lazio e della doppia sfida contro lo Spezia, che hanno messo sulle graticola prima il difensore brasiliano e poi, nei due match contro i liguri, quello italo-albanese. Chissà quante volte, nella loro testa, i due ragazzi – 22 anni Ibanez e quasi 21 (l’8 febbraio prossimo) Kumbulla – hanno visto passare le immagini di quelle tre partite maledette, che hanno condannato la squadra giallorossa a due sconfitte (la seconda è valsa l’eliminazione dalla Coppa Italia) e una vittoria al fotofinish, forse salvando la panchina di Paulo Fonseca, che aveva traballato.
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Kumbulla & Ibanez, ora la rinascita
Preparazione privata e affetto dei familiari: così la Roma li ritrova già pronti
In ogni caso, i due difensori – che rappresentano il presente e il futuro della Roma – hanno già imboccato la strada della resurrezione. Il brasiliano sta lavorando anche a casa con un preparatore personale, che lo faccia trovare pronto per domenica prossima, quando probabilmente sarà ancora titolare contro il Verona.
Kumbulla, che in estate era corteggiato anche da tanti altri club, non solo italiani, è contento di aver scelto la Roma. Per uscire dalla malinconia che le ultime critiche gli hanno inoculato, Maresh ha scelto l’affetto dei suoi. Sono venuti a trovarlo infatti i suoi familiari, e per tutti calciatori questo è spesso un balsamo per superare i momenti difficili. Tra l’altro, quella di domenica all’Olimpico, per l’italo-albanese, è una specie di partita del cuore, perché proprio al Verona deve la sua crescita e il suo decollo.
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