Si dice che tre indizi facciano una prova. Ed allora adesso c'è anche la certezza, il nuovo motore per la Champions della Roma si chiama proprio Manu Koné. Non perché il centrocampista francese prima non sia stato un ingranaggio importante nel gioco della Roma ma perché da quando Claudio Ranieri lo ha spostato a fare il regista davanti alla difesa, è diventato ancora più fondamentale di prima. E l'impressione è che da quella posizione difficilmente l'allenatore giallorosso lo sposterà nuovamente altrove. La prima volta che Ranieri ha deciso di mettere Konè a fare il perno del centrocampo è stato il 26 gennaio scorso in casa dell'Udinese. Dopo Udine sono arrivate altre due partite, anche queste molto positive come rendimento da parte del centrocampista francese. E forse non è neanche un caso, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport, che la Roma abbia vinto in tutte e tre le circostanze: a Udine, a Milano con l'Inter e in casa con la Fiorentina. Anche perché in quella posizione Koné aveva già giocato in nazionale, proprio a San Siro, lo scorso 17 novembre, quando la Francia batte l'Italia per 3-1. Ed allora in una Roma che adesso crede davvero nella possibilità di giocarsi le sue carte per la Champions, il motore del centrocampo è proprio lui. Quella posizione prima veniva occupata da Paredes, in alternativa da Cristante, che invece adesso viene schierato come mezzala. Tra l'altro, avere Koné e Cristante insieme vuol dire schierare in mezzo due giocatori tra di loro intercambiabili. Insomma, se Ranieri parte con Koné nulla vieta che strada facendo possa invertirlo con Bryan. Koné in più rispetto agli altri garantisce una copertura alla retroguardia che Cristante e Paredes non offrono.
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Konè: una nuova vita come regista e Ranieri ha più copertura
Il centrocampista francese ogni partita che passa diventa sempre più una certezza per la Roma e per il mister giallorosso
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