Domenica sera, prima di lasciare il campo dopo il riscaldamento, Daniele De Rossi ha aspettato il suo amico Kolarov perché, rientrando insieme nello spogliatoio, sperava di fargli prendere qualche fischio in meno, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Che poi che Kolarov sia un amico è un dettaglio: De Rossi lo avrebbe fatto per chiunque, vedi l'abbraccio con Olsen alla prima giornata. Magari, per chiunque, Daniele non avrebbe scritto quel commento su Instagram che ieri è diventato virale: "Fratello mio", detto non in italiano, ma nella lingua di Kolarov: "Brate moj". Un messaggio chiaro non tanto ai tifosi, quanto al 33enne difensore di Belgrado: io sto con te.
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Kolarov contestato? Lo protegge De Rossi
Il capitano della Roma usa Instagram per far scudo all'amico finito nel mirino dei tifosi: "Fratello mio". E il serbo ringrazia...
Da un anno e mezzo il rapporto è andato oltre il calcio. Molto oltre, come sottolineato da Kolarov qualche giorno fa: "Daniele è fondamentale, lo ritengo uno dei miei migliori amici nel calcio e non solo. In carriera ne ho visti pochi così tifosi e così attaccati alla squadra in cui gioca".
Ieri poi De Rossi ha fatto visita ai piccoli pazienti del Bambino Gesù: il capitano ha parlato poco, ma i sorrisi e gli occhi emozionati, a tratti lucidi, parlavano per lui. Ha firmato una maglia giallorossa, ha posato per le foto e a tutti quelli che lo ringraziavano per la sua presenza ha risposto che era lui a dover essere grato di tanto amore.
La sua assenza per tre mesi, il rientro in campo per 90' quando forse aveva mezz'ora nelle gambe, l'abbraccio a Zaniolo e il messaggio a Kolarov, sono tutte facce della stessa medaglia: alla Roma è mancato il suo leader.
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