La Roma è pronta a dire addio a Justin Kluivert con sei mesi di ritardo. O d’anticipo? Dipende dai punti di vista, scrive Emanuele Zotti su La Gazzetta dello Sport. Fosse stato per i giallorossi, l’olandese portato nella Capitale da Monchi nel 2018 sarebbe un giocatore di proprietà del Fulham già da tre mesi. Il pasticcio burocratico combinato dagli inglesi negli ultimi giorni di agosto, però, aveva fatto saltare una trattativa già chiusa e costretto Tiago Pinto – con l’entourage del ventitreenne - a trovare una soluzione d’emergenza in tutta fretta. E così nel destino dell’ex Ajax è spuntato il Valencia, la squadra allenata da Rino Gattuso che - quasi sul gong - ha ingaggiato il classe ‘99 nell’ultimo giorno della sessione estiva con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a 15 milioni. Una scelta rivelatasi azzeccata: dal suo arrivo in Spagna, Kluivert ha accumulato 10 presenze (5 da titolare) impreziosite da 2 gol e 1 assist. Un bottino da non sottovalutare, specialmente se ottenuto da chi ha totalizzato appena 518 minuti in campo, che ha convinto il club a ragionare su un eventuale riscatto anticipato.
La Gazzetta dello Sport
Kluivert, il Valencia insiste ma Pinto mette due condizioni
Gattuso considera preziose le qualità del ragazzo e - a fine stagione - non vorrebbe perderlo. Ovviamente per comprare Kluivert con sei mesi d’anticipo, il Valencia pretende un importante sconto dalla Roma. Al Fulvio Bernardini sono disposti a lasciar andare definitivamente Kluivert già a gennaio. Ma senza saldi. Il general manager Pinto infatti non accetterà meno di 10 milioni di euro e pretende una percentuale sulla futura rivendita: una decisione già comunicata al Valencia, che continua a studiare la situazione. Nonostante il club dei Friedkin debba fare i conti con il «settlement agreement» raggiunto con la Uefa, nella Capitale non c’è l’intenzione di deprezzare un calciatore che, pur non rientrando nei piani di Mourinho, rappresenta un asset importante della società.
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