rassegna stampa

Keita spacca Roma: «Troppi quei fischi»

«Se i tifosi ti fischiano, diventa difficile fare bene» ha dichiarato il centrocampista maliano. Le parole hanno subito diviso i tifosi. E così sui social e via radio in molti si sono dissociati dal pensiero del centrocampista

Redazione

Il tifoso romanista, forse, avrebbe voluto ascoltare altre frasi da Seydou Keita, piuttosto che sentirsi dire «se i tifosi ti fischiano, diventa difficile fare bene». Ma il maliano non è uomo da zero a zero, scrive Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport". Keita resta un punto di riferimento dentro Trigoria, al di là del rendimento in campo. Le sue parole pesano. Queste ancora di più: «La Roma è un club magnifico ma quando le cose vanno male e mentre giochi sbagli un controllo i tifosi fischiano, tutto diventa difficile. Non conosco un giocatore che riesca a giocare bene quando i tifosi lo fischiano, mai visto. Eppure ho giocato con grandi campioni, è impossibile». Le parole hanno subito diviso i tifosi. E così sui social e via radio in molti si sono dissociati dal pensiero del centrocampista.

Anche Spalletti si è affidato al maliano, concedendogli un ruolo di fiducia. Prova ne siano i continui confronti tra Keita e la panchina durante le partite. «Spalletti è un uomo con carattere, ma un allenatore dipende soprattutto da suoi calciatori. Un tecnico può comunicare le sue idee, può dirci cosa dobbiamo fare ma poi in campo andiamo noi. Basta vedere cosa ha fatto a Roma Luis Enrique e cosa fa ora al Barcellona: lì si capisce l’importanza dei giocatori. È ovvio che contino anche le idee. Ma la cosa più importante è che la squadra abbia fiducia nell’allenatore». E poi da cosa nasce cosa. Magari capita pure che un gruppo torni all’improvviso a credere in se stesso: «È tornata la fiducia tra di noi, ci sentiamo di nuovo una squadra forte. Il Real Madrid? È fortissimo, ma nel calcio può accadere di tutto».