rassegna stampa

Keita pronto soccorso della Roma

L’ex del Barcellona dà una interpretazione del ruolo di regista basso diversa rispetto a De Rossi.

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La tegola virtuale era attesa, ma il colpo ha fatto male lo stesso. A causa di una lesione di primo grado al soleo (polpaccio) sinistro Daniele De Rossi dovrà fermarsi per una ventina di giorni, saltando di sicuro 4 partite (Parma, Verona e soprattutto Manchester City e Juve) oltre ai due impegni con la Nazionale (Azerbaigian e Malta). 

GARCIA & SABATINI Ma nonostante gli infortunati siano arrivati alla rispettabile cifra di 8, l’allenatore Garcia e il d.s. Sabatini non fanno drammi. «Può succedere - dice il tecnico -. Per questo abbiamo costruito una rosa ampia. In francese diciamo: “La legge delle serie”, uno si fa male, poi c’è il secondo e di fila il terzo e il quarto, ma abbiamo una rosa ampia e a Parma andremo pensando solo alla vittoria.

Rispetto a un anno fa giochiamo ogni tre giorni, perciò bisogna dormire bene e essere attenti all’alimentazione. Occorre fare l’allenamento “invisibile”, cioè essere bravi a fare i professionisti nella vita privata».

E Sabatini chiosa: «Non ho nulla da dire sul lavoro del preparatore Rongoni e dei suoi collaboratori. Gli infortuni li riteniamo accettabili. Non siamo preoccupati. E non devo difendere le scelte del club sulla preparazione in Usa. È il calcio moderno che lo richiede e i rischi sono calcolati». 

GUIDA KEITA In ogni caso la Roma a Parma cambia ancora, tornando a dare le chiavi del centrocampo a Keita. L’ex del Barcellona dà una interpretazione del ruolo di regista basso diversa rispetto a De Rossi. Nello stretto il maliano ha una tecnica di base un po’ più elevata, ma ha meno lancio rispetto all’azzurro. Con Keita la manovra parte con maggiore velocità perché, dicono a Trigoria, fa al massimo tre tocchi prima dell’appoggio; inutile dire però che Daniele ha una fase di copertura e un gioco aereo superiore al compagno. Non a caso gli viene più naturale lo scivolamento tra i due centrali difensivi, mentre Keita – in perfetto stile Barça – chiede spesso ai compagni di aggredire i portatori di palla avversari. Insomma, due stili diversi per un risultato sempre uguale: vittoria. Da oggi, però, toccheranno a Parma & Co. le ulteriori verifiche. Tenetevi forte.