Non si vince uno scudetto a metà campionato, ma 7 punti dopo 17 giornate sono una bella botta, scrive Fabio Licari su "La Gazzetta dello Sport". Adesso alle spalle di Allegri c’è il deserto o quasi. Dalla sfida per lo scudetto la Roma è «retrocessa» alla lotta Champions, con Napoli e Lazio in agguato. Buona Juve, non straordinaria, ma essenziale, cinica, superiore anche mentalmente, e 25° successo di fila in casa (100 punti nel 2016). Partenza choccante invece per la Roma: un inizio che ha condizionato tutti i 90’. Segna il solito tremendo Higuain, ma la prima responsabilità dell’1-0 è di Spalletti che ha sbagliato scelte cruciali.
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Juventus 7+ campione d’inverno: gol del Pipita e Roma k.o.
La squadra di Allegri dà il via alla fuga grazie a una rete di Higuain: ora i giallorossi «retrocedono» alla lotta Champions, con Napoli e Lazio in agguato
Più squadra la Juve, più affamata, più quadrata, più… Higuain: all’argentino è bastato un pallone dei suoi per recuperare le sensazioni di Napoli e quelle del derby. La Juve ha sofferto lo stesso negli ultimi 20’. E tenendo così viva una sfida che poteva essere seppellita ben prima, anche per gli errori di Spalletti. Il primo sbaglio è enorme: Gerson sulla destra del 4-2-3-1, al posto di Salah non al meglio, dimenticando El Shaarawy. Il brasiliano non gioca mai, non è ancora pronto ai ritmi della Serie A e inoltre da esterno è fuori ruolo: come essere in dieci. La Juve ci mette 30 secondi per capire e va all’aggressione di un avversario in stato confusionale e in virtuale inferiorità numerica. Dopo 14’ l’argentino strappa con furia la palla a De Rossi, si muove in diagonale senza essere ostacolato da Fazio e Manolas, e scaraventa la solita botta imparabile. Game over. Dzeko resta solo tra Rugani e Chiellini: perché Perotti e Gerson sugli esterni sono due fantasmi, e perché la coppia De Rossi-Strootman fatica a contenere.
Nel secondo tempo Allegri passa al 4-4-2. La mossa disorienta la Roma, però Cuadrado non è in serata. E poi Allegri inserisce Barzagli per Lichtsteiner per un 4-4-2 più blindato. La quasi contestuale entrata di El Shaarawy, con la Roma che passa al 4-2-4, cambia la fotografia della partita: la Juve si abbassa e non riesce più a ripartire, la Roma pressa ma non riesce a essere di fatto pericolosa. Ma chi rischia di far gol è più che altro la Juve con Sturaro. La Roma ha perso un’occasione per restare in gioco ma soprattutto è sembrata inferiore come squadra, proprio quando si parlava della sua organizzazione eccellente.
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