A che punto è l’inchiesta sportiva sul caso Juve? Per provare a rispondere, scrive Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport, si può cominciare da un passaggio delle ormai famose carte di Torino che la procura della Repubblica del capoluogo piemontese ha inviato alla procura della Federcalcio. Parole con cui i pm dell’indagine Prisma citano gli articoli 93 e 94 delle Noif, le Norme Organizzative Interne Federali, sottolineando sostanzialmente una violazione delle stesse. È probabile che il pool di procuratori messo al lavoro da Giuseppe Chiné, si stia concentrando proprio su quei contenuti. Con relativi rischi: penalizzazione di uno o più punti e squalifica di numerosi calciatori e dei loro agenti. Nella tempesta delle stagioni Covid, la Juve vara una manovra stipendi che nasconde un falso. Nel primo caso, 2019-2020, l’accordo con i calciatori, che pubblicamente viene presentato come una rinuncia a quattro mensilità, si limita alla cancellazione di un solo stipendio. Il resto della somma viene invece spedito alla stagione successiva per non appesantire i bilanci. Da qui tutti i reati ipotizzati, aggravati dal fatto che la Juve è una società quotata in borsa. Ma se ai magistrati interessano appunto le questioni di bilancio, la giustizia sportiva segue soprattutto la presenza di documenti occultati all’esterno della sede sociale. Sono i documenti rintracciati nella perquisizione del 23 marzo di quest’anno in uno studio legale di riferimento della Juve. E che si tratti di documenti scottanti lo dimostra il fatto che la procura federale ha aperto un altro fascicolo su alcuni procuratori-agenti, protagonisti delle trattative. Rischiano dunque anche loro. Proprio perché queste pattuizioni hanno trovato posto fuori dalle sedi opportune, la Lega e la Federcalcio.
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Juve, punti di penalità e squalifiche: manovra stipendi nel mirino Figc
Insomma, è sempre più la manovra stipendi il cuore dell’istruttoria sportiva. Anche perché sulle plusvalenze la giustizia calcistica è già intervenuta. E la ricostruzione dell’eventualità di cifre gonfiate è molto faticosa, com’è molto faticoso stabilire con certezza la possibilità che proprio grazie a quelle sbagliate valutazioni la Juve si sia potuta iscrivere al campionato, lo scenario che porterebbe nel burrone il club con il rischio della retrocessione. Un’ipotesi che sembra davvero molto lontana. È vero che nell’ambito della procura della Federcalcio si lavora anche su queste carte per valutare la revocazione, ma, è improbabile. Anche se venissero accertate delle responsabilità, individuali e di club, il quadro delle possibili sanzioni rimarrebbe quello dei primi processi: inibizioni per i dirigenti e multe per i club. È probabile comunque che la fine dell’inchiesta federale non sia così vicina. Si potrebbe arrivare anche a fine stagione e decidere sanzioni che sconfinerebbero alla prossima annata sportiva.
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