rassegna stampa

Juve occhio, Roma a-8. Super Gervinho, poi Totti e Pjanic. Garcia da rimonta

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Adesso, a meno 8 dalla testa della classifica e avendo in casa lo scontro diretto contro la Juve, un vago aroma di scudetto la Roma è pienamente legittimata ad annusarlo.

finconsadmin

(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Adesso, a meno 8 dalla testa della classifica e avendo in casa lo scontro diretto contro la Juve, un vago aroma di scudetto la Roma è pienamente legittimata ad annusarlo.Anzi, domenica la Roma vincendo a Cagliari potrebbe ritrovarsi a -5 aspettando i bianconeri in campo lunedì sera col Livorno. Nel recupero della 22a, la squadra di Garcia regola per 4-2 un Parma arrivato alla 3a sconfitta consecutiva, grazie alle reti di Gervinho, Totti, Pjanic e Taddei, a cui hanno risposto in avvio Acquah e sui titoli di coda Biabiany. Troppo poco per sfatare il tabù Olimpico di Donadoni, che in campionato è sempre uscito sconfitto. Stavolta, però, si inchina a una squadra «monstre»: 73 punti in 31 partite sono un record nella storia giallorossa, il che consente – con 21 lunghezze di vantaggio sui viola – di dover raggranellare solo un punto per centrare aritmeticamente la qualificazione in Champions, mandando il Napoli a -9. Avendo recuperato 6 punti alla Juve in 4 giorni, chapeau a tutti, tranne al manipolo di ultrà della Curva Nord che hanno intonato per due volte «O Vesuvio lavali col fuoco», per fortuna stoppato da tutto il resto del settore con fischi e col pertinente grido di «scemi scemi».

A VISO APERTO  Rispetto alla gara interrotta il 2 febbraio causa pioggia i giallorossi hanno fuori Florenzi per scelta tecnica e Strootman per infortunio, mentre i gialloblù Paletta, Gargano e Cassano, tutti per problemi fisici. Inutile dire che, nell’economia delle due rose, a rimetterci sono soprattutto gli emiliani, costretti addirittura ad improvvisare Molinaro centrale difensivo (Felipe è squalificato così come Nainggolan). Si ricomincia dal minuto 8 e 20 secondi, ma Roma e Parma hanno fretta di scaldarsi perché i due moduli quasi speculari danno vita quasi ad un match di pugilato in cui i due atleti si preoccupano più di colpire che di coprirsi. Squadre lunghissime e continui cambiamenti di fronte portano 3 reti in 5 minuti, più una annullata per fuorigioco. Al 12’ Taddei lancia Gervinho, che serve Totti chiamato a imbeccare Destro, il cui tiro si schianta sul palo: elementare la ribattuta in porta dell’ivoriano. Neppure il tempo di esultare, che un cross di Gobbi viene controllato in mezzo all’area da Acquah, che batte facilmente De Sanctis. Finita? Macché. Su assist dal vertice dell’area di Pjanic tocca a Totti salire sulla giostra del gol, segnando il 20° gol in carriera agli emiliani, che a questo punto sono autorizzati agli esorcismi. Da quel momento, la partita si assesta ma solo un po’, visto che i registi bassi - De Rossi e Marchionni - hanno sempre licenza d’impostare senza fastidi, mentre gli interni delle rispettive mediane (Taddei e Pjanic opposti a Parolo e Acquah) hanno nel dna più l’affondo che la copertura. Con il brasiliano e il bosniaco in forma splendida, santificata per entrambi dal gol, facile immaginare chi avrà la meglio, tanto più che i movimenti degli esterni d’attacco di entrambe le squadre liberano le corsie su cui da un lato straripa Maicon (Torosidis è adattato a sinistra) che stravince il premio Frecciarossa sul timido Cassani e l’onesto Gobbi. Se si aggiunge un Totti ispirato nella manovra, ne consegue che solo un paio di errori in rifinitura e qualche buona chiusura impediscono al pallottoliere di innescarsi ancora, anche se Destro colpisce una splendida traversa deviando di testa un cross di Maicon.

COOPERATIVA  Con queste premesse, la gara sarebbe ancora in bilico se la Roma non premesse subito sull’acceleratore, andando in rete già dopo quattro minuti, quando un’ennesima percussione di Gervinho viene respinta in tandem da Molinaro e Lucarelli sui piedi chirurgici di Pjanic, che festeggia al meglio il 24° compleanno. La partita così s’inclina verso una maggiore quiete, forse perché il Parma perde di morale. Non a caso ritroverà la via della porta solo al 45’, grazie ad una accelerazione con tiro dal limite di Biabiany che realizza il 4-2. Nel frattempo a festeggiare è ancora la Roma che rispolvera un Taddei in gol (37’) che mancava da quasi due anni e mezzo. Il brasiliano è il 17° marcatore della cooperativa giallorossa. E siamo convinti che questo numero non porterà sfortuna ad una Roma solida, autorizzata ancora a sognare il più bello dei sogni possibili.