rassegna stampa

Juve, la legge dell’ex. Basta Benatia: segna ed esulta. Allegri festeggia, la Roma sbatte sulla traversa

Bianconeri in scia del Napoli grazie al gol del difensore che fu giallorosso. Di Francesco maledice la sfortuna e l’errore al 94’ di Schick

Redazione

A Natale come da pronostici: Napoli primo e Juve seconda, divise da un punto e unite dal tentativo di fuga in cima al gruppo.  Juve batte Roma, anche se a pochi istanti dalla fine Schick ha sciupato la clamorosa palla dell’1-1 allo scadere: bravo Szczesny, ex romanista, a trasformarsi nel migliore degli ipnotizzatori, scrive Sebastiano Vernazza su "La Gazzetta dello Sport". Roma colpita ancora una volta dalla maledizione dello Stadium: sette sconfitte di fila a casa Juventus in campionato, otto con la Coppa Italia. La Juve ha avuto il torto di non chiudere il match, ha concesso alla Roma l’illusione del possesso palla (57,2% a 42,8%), le ha permesso di stare alta con un baricentro medio a 55 metri, ma l’ha tenuta a bagnomaria con il contropiede, e con una fisicità a tratti straripante.

Nel primo tempo la Juve ha lasciato che la Roma avanzasse e ricamasse fraseggi orizzontali e fini a se stessi. Le ha negato profondità, le ha ostruito le linee di passaggio verticali. Il gol è arrivato su palla inattiva. È curioso che la Roma sia sopravvissuta per due volte a linea dissestata e sia caduta su calcio d’angolo a difesa schierata. Doppiamente strano sul corner di Pjanic, a colpire per tre volte non sono stati Mandzukic e Higuain, ma i difensori centrali juventini, Chiellini (1) e Benatia (2) col secondo sfortunato in un primo momento (traversa) e spietato in ribattuta. Il povero Alisson ha fatto due mezzi miracoli ed è stato tradito da compagni imbambolati. Le statistiche confermano: gli ultimi quattro gol presi dai giallorossi in campionato sono arrivati tutti sugli sviluppi di calci da fermo. La ripresa è stata ondivaga, con la Juve che alla fine si è ritrovata alle corde. Piano piano la Roma ha preso coraggio. Di Francesco l’ha riorganizzata con cambi azzeccati. L’ingresso di Schick ha spostato in avanti verso Szczesny la linea del match. Florenzi ha colpito la traversa, e sulla ribattuta, con la porta vuota, è stato sfortunato perché si è ritrovato un filo più avanti rispetto alla palla. A quel punto la partita è diventata un tira e molla. Al termine di una galoppata estenuante da area ad area Pjanic ha scosso la traversa, poi il miracolo di Szczesny su Schick e il sipario.

La Juve allunga a otto la striscia di incontri senza subire gol, coppe comprese: la Signora è ritornata dominatrice. La Roma deve eliminare due difetti: l’errata disposizione sulle palle inattive a sfavore e la lontananza di Nainggolan dalla porta. Il belga se ne sta acquattato in mediana, non tira e non si inserisce quasi più. Di Francesco lo rimetta al centro del villaggio, per dirla con la frase celebre di Garcia.