Uno ha voglia di buttarsi definitivamente alle spalle quasi 9 mesi di sofferenza, l’altro vuole dimostrare di non essere un bluff, rispedendo al mittente le accuse di flop dell’anno. L’occasione, per entrambi, potrebbe essere propizia già oggi, alle ore 18, quando all’Olimpico Garcia potrebbe decidere di rilanciarli nella mischia. Iturbe quasi sicuramente, Strootman con qualche legittimo dubbio in più. Di certo, sia Manuel sia Kevin vanno a caccia di rivincite importanti per il loro futuro. A cominciare da oggi, contro il Sassuolo.
rassegna stampa
Iturbe-Strootman Ecco la Roma a caccia di rivincite
Sia Manuel che Kevin vanno a caccia di rivincite importanti per il loro futuro. L’occasione, per entrambi, potrebbe essere propizia già oggi.
MANUEL SCATTA Iturbe è arrivato alla Roma con un’etichetta dorata, quella di acquisto più costoso di tutta la gestione americana (e terzo in assoluto nella storia della Roma, dopo quelli di Batistuta e Cassano): 22 milioni di euro, a cui aggiungere 2,5 di bonus variabili e commissioni varie, per un totale che lievita fino a 28. «Ora deve imparare a capire come giochiamo noi», disse Rudi Garcia in Austria, a Bad Waltersdorf, nel ritiro austriaco della scorsa estate. Da allora Iturbe ha fatto intravedere qualcosa, ma senza mai convincere. Complice l’ambientamento iniziale, quel capire come entrare negli schemi e nella mente di Garcia e gli infortuni. In tutto due, prima quello al pettineo in Champions contro il Cska Mosca, poi la botta al ginocchio presa a Torino, contro la Juventus. Paradossalmente, le sue due partite migliori in giallorosso, quelle in cui Iturbe stava per accelerare e si è invece dovuto fermare. «Ma ora sta bene, sta ritrovando la sua velocità e la sua esplosività, fattori fondamentale per il suo gioco — dice Garcia —. Manuel è uno sempre positivo, in campo dà tutto, magari sbaglia ma lotta e si prende dei rischi che lui e Gervinho in fase offensiva devono prendersi». Gli stessi che con l’Inter gli hanno regalato due fiammate e che oggi Iturbe proverà a replicare contro il Sassuolo.
ATTESA KEVINDi rivincite, invece, Strootman se ne deve prendere poche, se non quella a chiudere definitivamente la parentesi del brutto infortunio. E, poi, quella su quei pochi minuti giocati a Mosca, quando Garcia lo ha spedito in campo nonostante una condizione di forma ancora così e così. Kevin ha ringhiato, provato ad entrare nella partita. E sbagliato, purtroppo un pallone chiave. È anche per questo che non vede l’ora di tornare a giocare davvero, magari non una partita intera ma almeno 50-60 minuti. Oggi difficile che succede, almeno dall’inizio, anche se poi il tecnico francese gli può regalare un minutaggio più alto dei dieci minuti di Mosca, magari venti e trenta. «Strootman è pronto, è già entrato due volte a partita in corso. Quando uno è fuori da 8 mesi non è subito al 100%, si sa. Serve giocare ed allenarsi, cosa che fa da un po’. Quanto è forte lo sappiamo, lo vuole tutta Europa. Pian piano sta ritrovando fiducia, che giochi è una possibilità, nulla di più». Già, le rivincite passano anche dalle possibilità. E Strootman ne vuole una tutta sua, il prima possibile.
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