Il primo tempo di Wembley ha spiegato che questa Nazionale sa attaccare collettivamente come tutte le squadre di Spalletti, imponendo il palleggio nella trequarti avversaria, ma sa anche organizzare contropiedi studiati nei minimi dettagli, scrive Fabio Licari su La Gazzetta dello Sport. Prima del crollo nel secondo tempo, un po’ per mancanza di energie e un po’ perché Bellingham e Kane sono sembrati alieni, ci siamo difesi molto bene, tenendo lontani gli inglesi dall’area. E, soprattutto, abbiamo esibito una eccellente ripartenza . L’Italia aveva una disposizione “irregolare”. Un’ala (Berardi) restava alta a destra per puntare il difensore cercando l’uno contro uno, mentre l’altra, El Shaarawy, si sdoppiava a sinistra nel doppio ruolo di esterno e attaccante, spesso incrociando verso il centro con Udogie che s’impossessava della fascia: una situazione tattica che garantiva equilibrio e profondità come faceva Mandzukic nella Juve.
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Il Faraone a sinistra può essere utile nel doppio ruolo di esterno e attaccante
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