Il disimpegno di Cavani arriva a tarda ora, complice il fuso orario cinese. L’attaccante uruguaiano ha ringraziato il club nerazzurro per l’interesse ma non se l’è sentita di chiedere in tempi brevi la cessione alla società francese, a cui è legato sino al 2020, scrive Carlo Laudisa su La Gazzetta dello Sport.
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Inter, tutto su Dzeko
Cavani ha detto no ai nerazzurri ma il freno di Icardi, oltre quello di Higuain, alla Roma rende più difficile la trattativa per il bosniaco
A questo punto Beppe Marotta e Piero Ausilio, ieri ad Appiano da Antonio Conte per un nuovo, mini-vertice di mercato, non intendono perdere tempo prezioso su questo versante, almeno nell’immediato. Del resto la Juventus non ha ancora ottenuto l’assenso di Paulo Dybala al trasferimento al Manchester United e (seppure in minima percentuale) l’opzione-Romelu Lukaku ha ancora dei margini di fattibilità. Né in queste ore paiono prendere consistenza le ipotesi alternative che portano al croato Ante Rebic dell’Eintracht Francoforte o al colombiano Duvan Zapata dell’Atalanta.
In assoluto non è una giornata favorevole ai colori interisti: anche da Perugia arrivano notizie poco incoraggianti. Nell’amichevole umbra Edin Dzeko gioca tutta la partita e segna pure un gol con la Roma. Nell’ultimo faccia a faccia di lunedì in Lega i vertici di Inter e Roma hanno chiuso il dialogo con un sostanziale stop, a dispetto del rialzo nerazzurro: 15 milioni per il centravanti bosniaco in scadenza di contratto tra 11 mesi. Del resto, i giallorossi vogliono trovare il suo sostituto prima di definirne la cessione. E il freno di Icardi, oltre quello di Higuain, ingarbuglia la matassa.
La brusca frenata per Cavani in questa fase rischia di essere pesante, anche perché (indirettamente) rafforza la posizione della Roma su Dzeko, appunto.
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