rassegna stampa

Insulti razzisti a Juan Jesus. E la Roma: Daspo a vita all’autore

LaPresse

l giocatore denuncia, il club pure Il tifoso (recidivo) accusa gli hacker

Redazione

Daspato a vita dalle partite della Roma. Per sempre, senza possibilità di appello o di ritorno. Se in Italia serviva e si voleva un segnale per combattere l’ignoranza del razzismo, ieri ci ha pensato la Roma a lanciarne uno, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Mettendo al bando per sempre dalle partite casalinghe della squadra giallorossa Andrea Dell’Aquila, il tifoso romanista (ex giocatore di pallavolo in Serie B con l’Asp Civitavecchia, ruolo palleggiatore) che ieri non ha trovato di meglio che mandare a Juan Jesus un messaggio vergognoso, che si commenta da solo e che ha scatenato subito la rabbia di Juan Jesus. E, ovviamente, anche della Roma.

Verificata la possibilità legale di daspare il tifoso, non ci ha pensato un attimo, pubblicando il provvedimento in serata sul proprio account twitter. Un segnale importante, che può fare scuola nella lotta alla discriminazione nel calcio.

Dall’Aquila, una volta avvertito il rischio della bufera, ha prima reso privato il proprio account Instagram e poi si è affrettato a scrivere un post su quello Facebook: "Regà, mi sono entrati nell’account Instagram, hanno scritto insulti razzisti a più giocatori. Non sono io ovviamente". Difficile crederci, soprattutto scorrendo a ritroso lo stesso profilo dove ci si accorge che la vena razzista di Dall’Aquila è evidente, tanto che in molti gli hanno ricordato – in modo ilare – come i suoi profili fossero già stati hackerati in passato. Ora Dall’Aquila può eventualmente ricorrere alla giustizia ordinaria, sperando in un giudice che neghi alla Roma la facoltà di non farlo entrare allo stadio. Ma questo, per ora, conta poco. Quel che conta è che da ieri ci sia un segnale netto contro il razzismo. Fuori dallo stadio. Per sempre.