Erano passati quattro giorni dalla morte di Diego Armando Maradona, tutta Napoli piangeva fra dolore e nostalgia per tempi irripetibili. E quella sera al San Paolo già virtualmente intestato al grande campione, gli azzurri scendevano in campo contro la Roma per onorare la memoria di Diego, scrive Maurizio Nicita su La Gazzetta dello Sport.
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Insigne e il gol “alla Maradona”: da bissare per il sorpasso
Lo realizzò all’andata e spesso è stato decisivo contro i giallorossi
Lorenzo Insigne era toccato, particolarmente. Lui che è nato quando Maradona aveva appena lasciato Napoli e con quel mito è cresciuto. Lui che da capitano prima della partita era uscito fuori dalla curva B dello stadio per deporre dei fiori in quell’immenso altare fatto d’amore e ricordi in cui si era trasformato quel piazzale. Quando dopo mezz’ora il Napoli ebbe una punizione dai venti metri, un po’ decentrata. Insigne tirò a giro sul palo coperto e fece uno splendido gol andando poi a baciare la maglia di Maradona.
Oggi una volta in più ci riproverà, Lorenzo, anche se in questo 2021 ha tirato la corda giocando tutte le partite, con momenti di riposo nulli. Ma ora il capitano sta ritrovando i suoi partner in attacco. Con Mertens e Osimhen che non sono al meglio ma che in staffetta stanno ridando imprevedibilità e profondità all’azione azzurra. E poi stasera, Gattuso potrà optare anche per Lozano, il messicano che ha giocato un’ottima stagione, prima di fermarsi un mese per uno stiramento.
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