Sono anni che Muriel piace nelle stanze di Trigoria, ma il corteggiamento (più o meno serrato) non si è mai concretizzato. Potrebbe essere questa l’estate giusta per convolare a nozze? Dipende, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.
La Gazzetta dello Sport
Ingaggio e prezzo, adesso per Muriel la Roma spinge
Il club giallorosso sta parlando con l’Atalanta e nel dialogo fra le parti, oltre che di Muriel, si parla anche di El Shaarawy, Pasalic, Miranchuk e Perez. Quanto basta per attendersi alchimie.
Una cosa è certa. Il reparto avanzato della Roma, al momento, vive momenti di grande fibrillazione. Se fino a pochi giorni fa la cessione di Zaniolo sembrava una cosa scontata, il fatto che la Juventus per adesso non abbia ancora fatto l’offerta “giusta” – cinquanta milioni, e senza giocatori in parziale contropartita – lascia la posizione dell’attaccante in stand-by. Ma il general manager Pinto deve essere pronto a tutto. A corteggiare Dybala qualora l’argentino decidesse di ridursi l’ingaggio e sposare il progetto Mourinho (che stravede per lui e lo vorrebbe insieme a Zaniolo), a sondare appunto Pasalic e Ramos, giovane prospetto del Benfica. Ovvio, però, che Muriel avrebbe un peso niente affatto banale, sia pure come sostituto di qualche peso massimo. Nonostante abbia 31 anni, la duttilità tattica (punta unica o d’appoggio) e l’ingaggio abbordabile (circa 2 milioni) lo renderebbero assai utile, anche se i 15 milioni che chiede l’Atalanta dovrebbero essere limati. Certo, c’è un contratto in scadenza il prossimo anno, ma il colombiano a Bergamo sta bene e ha una clausola per il rinnovo che potrebbe far scattare a determinate condizioni, anche se il fascino di giocare con la Roma e in una coppa europea non vale poco.
Il colombiano la porta la vede eccome, basti pensare che viene da una stagione in cui ha fatto 14 gol in 39 partite, dieci in meno di quanti ne hanno fatti, tutti insieme, Zaniolo, Felix, Shomurodov, Carles Perez e El Shaarawy. Da quando è all’Atalanta, grazie a Gasperini, ha segnato 59 reti in 128 partite. Tra l’altro, non è mai stato un titolare fisso, ma un valore aggiunto molto spesso. Alla Roma, nel caso, arriverebbe per giocare vicino o a volte al posto di Abraham. Quanto basta, almeno per avere la certezza che smetterebbe di segnare ai giallorossi.
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