rassegna stampa

Infantino: “Adesso è ora di discutere una riforma del sistema: meno partite e più equilibrio”

Il presidente FIFA: "Si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno. Ora pensiamo alle modifiche per i regolamenti sullo status dei calciatori e i trasferimenti"

Redazione

Il calcio mondiale è in piena crisi a causa dell'emergenza coronavirus che sta attanagliando il sistema sanitario e quello economico di tutto il globo. Servirà un grande sforzo per ripartire, a cominciare dalla Fifa. Il presidente Gianni Infantino ha parlato a 'La Gazzetta dello Sport':

A maggio si può ripartire?

"Senza panico, diciamolo chiaramente: si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno".

Cosa può fare la Fifa?

Ora pensiamo al calendario delle nazionali. E alle modifiche e alle dispense temporanee per i regolamenti sullo status dei calciatori e i trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione. Servono misure dure. Ma non c’è scelta. Dovremo tutti fare sacrifici".

Il calcio verso la recessione.

Ma guardiamo alle opportunità. Possiamo forse riformare il calcio mondiale facendo un passo indietro. Con formati diversi. Meno tornei, ma più interessanti. Forse meno squadre, ma più equilibrate. Meno partite per proteggere la salute dei calciatori, ma più combattute. Non è fantascienza, parliamone. Quantifichiamo i danni, vediamo come coprirli, facciamo sacrifici – sarà avvantaggiato chi ha gestito la propria “azienda” in modo sano – e ripartiamo".

Possibile che non si assegni questo scudetto in Italia?

Non sarebbe corretto dire qualcosa. E non è una decisione Fifa. Se mi sarà chiesta, darò la mia opinione. Ma il calcio, e lo scudetto, non mi sembrano ora le cose più importanti".