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rassegna stampa

Incubo Roma: è addio al quarto posto

LaPresse

Lasagna e Nestorovski archiviano le ultime speranze di Fonseca per la rimonta Champions. Perotti lascia i suoi in 10 per un’ora

Redazione

Eppure il messaggio della vigilia di Fonseca era chiaro: il campionato della Roma non può finire col Milan. La squadra non lo ha ascoltato, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, così i titoli di coda sembrano essere scesi all’Olimpico, con la speranza che dagli Usa i possibili investitori - Friedkin e non solo - non abbiano visto la partita.

I giallorossi, infatti, affondano in casa contro l’Udinese - che aveva conquistato appena 4 punti nelle ultime 9 partite (e non vincendo mai) - con uno 0-2 che, pur agevolato dall’espulsione nel primo tempo di Perotti, è santificato dalle reti di Lasagna e Nestorovski. Morale: con 7 sconfitte nelle ultime 12 partite di campionato, la zona Champions è a 12 punti, mentre il Napoli domenica potrebbe agganciare. E adesso, alle spalle, occhio anche a Milan e Verona.

L'Udinese, in avvio di gara, grazie ad un 3-5-2 elastico, copre bene le fasce e gli spazi sulla trequarti, ripartendo bene con le punte, con Okaka che accorcia verso il portatore di palla e Lasagna che va in profondità, mentre i tagli dei centrocampisti e gli esterni cercano spesso il ribaltamento per il lato debole. I giallorossi ne escono storditi. Perotti, che ha Jajalo sulle zolle, non trova mai la posizione, mentre Fazio, negli spazi, si fa battere in velocità. Se a questo si aggiunge un Kalinic ormai impresentabile, in avanti restano da salvare solo Perez e Under, anche perché Kolarov in partenza resta più basso del consueto e Bruno Peres pare un’anima persa.

Al minuto 12’ l’Udinese è già in vantaggio, grazie ad una accelerazione sulla sinistra di Lasagna che taglia fuori Fazio, il cross al centro viene impattato al volo da De Paul, ma il tiro si trasforma in un assist per lo stesso Lasagna, che realizza il 3° gol nelle ultime due partite. La Roma sbanda e non riesce a essere pericolosa, tanto che su un ribaltamento è Mirante a dire di no al raddoppio di Mirante (22’). Ma la gara pare indirizzarsi al 29’, quando Perotti, capitano di giornata, viene espulso per un brutto persone sulla caviglia di Becao. Sembra la fine, ma organizzandosi con un 4-4, paradossalmente i giallorossi cominciano a farsi pericolosi. Così al 34’ una conclusione di Cristante, deviata, si spegne sulla traversa e due minuti più tardi Under impegna Musso nella prima, vera parata con un bel tiro da fuori, anche se nelle praterie i giallorossi rischiano con De Paul.

La ripresa comincia con la Roma in avanti e subito pericolosa, grazie a due buone iniziative di Perez, su cui Musso è bravo a respingere due volte (4’ e 6’). La sfuriata giallorossa però, che vede protagonista il nuovo entrato Mkhitaryan, si spegne presto così come l’armeno. A nulla serve neppure l’ingresso di Edin Dzeko nel finale, tant’è che l’unica mezza occasione giallorossa capita sulla testa di Smalling, che su angolo inquadra la porta.

L’Udinese, così, comincia a gestire la superiorità numerica giocando in ampiezza, anche se utilizza male ripartenze che potrebbero chiudere la partita. De Paul, però, si rifà al 33’, quando si libera di Ibanez e mette al centro una palla facile per Nestorovski che sigla il raddoppio. Per la Roma, che rischia di subire anche un umiliante tris, è davvero la fine.