«Siamo pur sempre la seconda difesa del campionato», dice Davide Astori. Eccolo qui, il rischio della Roma attuale è proprio questo: incartarsi sulla sindrome del secondo posto. Secondi in tutto, non può certo essere un traguardo accontentarsi di una medaglia d’argento, per una squadra e una società che aveva urlato al mondo intero l’obiettivo di primeggiare. «È che ogni torneo ha una storia a sé, sarebbe ingiusto paragonare i numeri dello scorso anno a quelli attuali, il nostro è un rischio calcolato», ancora Astori. E allora bastano anche quelli di questo campionato, per spiegare che a Verona giocherà un quartetto difensivo che finora si è visto solo in un’altra occasione: sempre a Verona due settimane fa, avversario Luca Toni, pareggio subito da calcio piazzato per una sostituzione effettuata in ritardo (Florenzi), in definitiva l’ennesima occasione gettata al vento. Bastano i numeri di questo campionato (anche) per dire che la Roma versione trasferta non chiude una partita senza subire reti da Udine. Giornata simbolica, se è vero che quel 6 gennaio la Roma accorciava a meno uno dalla Juventus e il futuro prossimo sembrava un’autostrada con poche curve.
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In difesa si cambia combinazione. E la Roma cerca un’altra ripartenza
A causa della squalifica di Yanga-Mbiwa, Astori prenderà il suo posto nella coppia di difesa. La Roma versione trasferta non chiude una partita senza subire reti da Udine
NUMERI Altro che autostrada: la Roma subisce e non trova pace. Barcolla, a volte molla pure. Pare soffrire di amnesie improvvise, come il pareggio momentaneo subito in Europa dal Feyenoord. La differenza con la Juve è anche qui: la squadra di Allegri ha concesso 59 tiri nello specchio in 25 giornate di campionato, la Roma 20 in più, 79. Significa aver dato all’avversario in media almeno una possibilità in più a partita di segnare. Debolezza acuita, questa, dalla scarsa incisività dell’attacco giallorosso, che fatica a produrre occasioni da gol in quantità accettabile.
ALTRO GIRO Mai come il Chievo, che al momento è il peggior attacco della Serie A: se una ripartenza ci sarà, se un esame è in programma, meglio andare incontro a un avversario che non fa della fase offensiva il suo punto forte. Buon per Garcia, che in mezzo rilancia la coppia Manolas-Astori e sulle fasce è costretto all’ennesimo giro di ruota. Riecco Florenzi, che forse mai avrebbe immaginato, neppure due mesi fa, di dover centellinare le sue discese in base a quello che a sinistra farà Cole. L’inglese tornerà titolare: Holebas ieri si è allenato solo in palestra, dopo due giorni di influenza. Influenza da Roma, quella che vorrebbe soffrire per sempre anche Astori: «Farò di tutto per meritarmi la conferma», dice. Verona è la prima tappa per dimostrarlo.
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