Chissà se, ovunque si trovi, Gigi Proietti si starà godendo il buon momento della sua Roma, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.
rassegna stampa
In città e all’Olimpico: Proietti per sempre
E la Roma scende in campo con il lutto al braccio
"Magari quest’anno ce la facciamo. Ma non lo scriviamo, aspettiamo" aveva detto in una delle sue ultime interviste alla 'rosea'. L’auspicio non fu scritto ma resta nel cuore di chi gli sopravvive. Le sue donne, appunto: Sagitta, la compagna di sempre e per sempre, e le figlie Carlotta e Susanna, che ieri non lo hanno lasciato solo.
Lo hanno accompagnato, con discrezione ed eleganza, nelle vie del centro di Roma, fiere e silenziose, ma mai così malinconiche, arrivando poi al Globe Theatre, il teatro nel cuore di Villa Borghese che presto porterà il suo nome.
Non è epoca di abbracci, questa. Ecco perché piazza del Popolo, dove ci sono i funerali nella Chiesa degli Artisti, è semivuota. Ci sono il presidente della Regione Zingaretti e qualche volto noto come Marisa Laurito, Enrico Vanzina, Paolo Bonolis e Fiorello, c’è Bruno Conti in rappresentanza della Roma con lo stemma della società a lutto e c’è la corona dei Carabinieri per il Maresciallo Rocca. I tifosi della Roma espongono uno striscione: "Me vie’ da piagne, ma che sarà. Ciao Gigi, esempio di romanità".
In serata, poi, nell’Olimpico vuoto viene proiettato un video con le sue immagini più belle e la Roma scende in campo con il lutto al braccio. Perché lui, Gigi Proietti, la sua squadra del cuore la seguiva sempre: «Con la Roma non ti annoi mai, al massimo te fa un po’ incazza’...».
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