Ventitrè secondi a volte non bastano neppure per aprire la porta di casa. Francesco Totti le chiavi della Roma ce le aveva in tasca. E in quei 23 secondi ha pure tolto l’antifurto, segnando in spaccata sotto la curva Sud: è stato il gol più veloce del campionato per un subentrato. La squadra tornava a metà campo, lui s’è infilato a raccogliere l’applauso della sua gente, come faceva ai tempi del selfie.
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In 23 secondi il pareggio e alla fine il tele-urlo dedicato a Ilary: «Ti amo»
C’è un rigore di mezzo, per fare 303. Cosa si fa in 4 minuti? Una colazione si mette su? Ecco, Totti ha fatto pranzo, cena e dopocena. Rigore, gol, tripudio, i tifosi in tribuna piangono. Il capitano punta la telecamera e urla«Ilary ti amo». A bordo campo Spalletti ride, pare una risata di gusto, chissà che cosa passa dentro quella pelata. Totti non segnava una doppietta da 15 mesi, dalla rimonta con selfie alla Lazio dell’11 gennaio 2015. La squadra gli monta sopra, lui che l’ha condotta alla prima vittoria in campionato partendo da una situazione di svantaggio. Sembra ci siano 80 mila spettatori, intorno. Il calore.
Come riporta "La Gazzetta dello Sport", James Pallotta, dagli Stati Uniti, esulta così: «È stata una partita incredibile, sono orgoglioso, questa è una grande squadra con un grande spirito di gruppo. E un grande Totti, sono orgoglioso pure di lui». Grande grande grande, tre volte: per un aggettivo si rompono fidanzamenti, magari a volte possono pure allungarsi i matrimoni.
«Sapevamo che con il suo ingresso qualcosa sarebbe potuto accadere - ha raccontato Florenzi -. Totti è un campione e lo fa: in 5, 10, 45 o 90 minuti, dà il massimo». «È stato un finale bellissimo, “diamantato” – ha detto l’allenatore –. È entrato lui, forse pure tardi stavolta. S’è messo subito là, ha fatto il primo gol eccezionale. Se Pallotta mi chiede un consiglio sul contratto? Io sono felice se Totti fa quello che lo rende felice. Se fa il calciatore, ok. È una risorsa importantissima. Certo, se poi sono ancora io l’allenatore, io continuo a fare il mio lavoro, devo essere credibile con tutti, sono stato chiamato per questo, tento di far seguire 2-3 regole. Poi i ruoli mettono contro me e Totti. Ma sono sempre stato coerente. Quando ho bisogno di lui, io lo metto, specie se la Roma è in difficoltà».
(D. Stoppini)
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