E voi lo prendereste Cristiano Ronaldo? Stefano Agresti racconta su La Gazzetta dello Sport che quando lo hanno chiesto ai dirigenti della Roma – non solo a loro, per la verità – lo stupore ha prevalso su qualsiasi altro sentimento. Non è cosa di tutti i giorni sentirsi offrire uno dei calciatori più grandi di ogni tempo, uno abituato a essere cercato e inseguito piuttosto che a chiedere un posto. E chi non lo vorrebbe, un fenomeno del genere? Però, quanti soldi vuole? E quanti ne pretende lo United per liberarlo? E quanto può ancora incidere, a quell’età? La Roma ha preso tempo, sicuramente affascinata, probabilmente spaventata: l’impegno, non solo economico, sarebbe enorme, ai limiti della sostenibilità. Eppure l’ipotesi è rimasta lì, sul tavolo: quasi impossibile. Appunto: quasi. Attorno a quel quasi un ambiente, l’ambiente giallorosso, è andato in comprensibile fibrillazione.
La Gazzetta dello Sport
Il vecchio Ronaldo fa sempre sognare. In Italia può valere ancora lo scudetto
Cristiano Ronaldo attrae il mondo e smuove un mondo. Un mondo di interesse, di passione, di curiosità, di denaro. Il suo arrivo darebbe un valore aggiunto a tutto il nostro campionato. Anche a trentasette anni suonati, CR7 vale una fortuna. Se Ronaldo dovesse tornare tra di noi, dopo Pogba e Lukaku, la Serie A acquisterebbe sicuramente appeal internazionale. Cristiano non sarebbe una novità per l’Italia, e forse nemmeno una sorpresa sconvolgente, come nel 2018, ma gli effetti della sua presenza sarebbero comunque eclatanti. Pensate a quanto potrebbe valere l’immagine di Ronaldo, di Mourinho e del Colosseo tutti assieme. Uno scatto da inviare, via social, in ogni continente.
Per i tifosi della Roma, Cristiano Ronaldo era un sogno. Adesso forse è qualcosa – ma non molto – di più. È comunque inevitabile chiedersi se e quanto il suo arrivo in giallorosso potrebbe modificare gli equilibri della Serie A. Insomma: con CR7 in squadra, Mourinho dovrebbe essere considerato tra i candidati allo scudetto? È una specie di gioco estivo. Ma è un gioco al quale è impossibile sottrarsi e, in fondo, è anche piacevole partecipare. Ebbene, la sensazione è che il fuoriclasse portoghese nell’immediato potrebbe catapultare la Roma in un’altra dimensione tecnica, oltre che mediatica.
Mourinho e Ronaldo al Real non si amavano (eufemismo), alla faccia della nazionalità e della comune vicinanza a Jorge Mendes. In caso di necessità, metterebbero però da parte i dissapori: troppo intelligenti per non farlo. È decisamente più difficile scavalcare i tantissimi altri ostacoli che dividono CR7 dalla Roma. Perciò questo matrimonio continua a essere un sogno, o poco più. Ma cosa c’è di più bello di un sogno d’estate?
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