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rassegna stampa

Il piano per la Roma. Squadra, conti, stadio e brand: così Friedkin vuole rilanciare i giallorossi

Ritorno in Champions e plusvalenze le basi per programmare il futuro

Redazione

Il prossimo sarà inevitabilmente un anno di transizione. Questo, però, non vuol certo dire che la Roma tira i remi in barca, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". La società si è posta come obiettivo il ritorno in Champions League. Per mantenere alta la competitività del club si è così deciso di tenere i gioielli (Zaniolo e Pellegrini), che con Pallotta sarebbero invece stati a rischio. Per ora è arrivato un giocatore vincente come Pedro e si punta a riportare nella Capitale anche Smalling.

Dopo aver appianato i circa 300 milioni di debiti lasciati dalla gestione-Pallotta, Friedkin però non vuole fare il passo più lungo della gamba. Ecco perché nelle prossime tre sessioni di mercato (questa, quella di gennaio e quella dell’estate 2021) la Roma andrà a caccia di circa cento milioni di plusvalenze.

Ovviamente il nodo dello sviluppo futuro della Roma è strettamente legato all’approvazione finale della Convenzione e della Variante Urbanistica per il nuovo stadio di Tor di Valle. La Roma è ovvio che si aspetti il sì definitivo in tempi anche rapidi, per poi avviare i bandi internazionali e procedere finalmente con l’inizio dei lavori. Dovesse arrivare l’okay a settembre, lo stadio a fine 2023 potrebbe essere pronto.

Nel piano industriale che Fienga e la proprietà hanno redatto c’è anche l’intento di "continuare a rafforzare la percezione e la visibilità internazionale del brand As Roma". A questo, ovviamente, è preposto soprattutto Francesco Calvo, che nel management-team della nuova Roma manterrà il ruolo di Cfo (Chief Operating Officer).

La nuova proprietà vuole poi ricostruire il legame con la città e la tifoseria. Si cercherà di creare empatia, unione di intenti, collaborazione, per rilanciare un rapporto che sotto la gestione-Pallotta ha vissuto momenti di fortissimi criticità. Ma Dan e Ryan Friedkin non vogliono solo ricompattare la tifoseria nella città, ma espandere anche i canali a livello mondiale.