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Il nuovo Fonseca cura la difesa ma la sua chiave resta l’attacco

LaPresse

Cambio modulo, difesa e giovani nella Roma: "Però il mio calcio è offensivo..."

Redazione

Dimenticate quello che sapete. O meglio, siate pronti a metterlo in discussione. Potrebbe essere questa la filosofia del Paulo Fonseca 2.0, che sta maturando una serie di certezze figlie di cambiamenti lenti, meditati e condivisi, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Che la Roma ora sia una macchina da gol grazie soprattutto a una grande transizione offensiva e a uno studio dei calci da fermo quasi maniacale, può sorprendere solo quelli che consideravano l’allenatore portoghese figlio di un calcio fatto solo di possesso palla e dominio. "Non sono l’allenatore che ero prima, e ne sono orgoglioso - dice a “La Bola” - . Non sono neanche l’allenatore che ero l’anno scorso, mi sono evoluto soprattutto a livello tattico: in Italia ho appreso tanto".

Con queste premesse, non sorprende che adesso la Roma possa menare vanto anche per la difesa, che ha subito un solo gol nelle ultime 6 partite. Certo, i 5 successi di fila affascinano, così come la striscia di 16 risultati utili in campionato (considerando anche il pari di Verona, poi trasformato in sconfitta a tavolino) cominciata proprio dopo l’ultima sconfitta di Napoli a cui seguì il cambio di sistema, ma se anche a Cluj, in piena moria di centrali difensivi, ha ritenuto inamovibile la difesa a tre, segno che sa mettere il passato - e quindi anche il suo storico 4-2-3-1 - nella giusta prospettiva.

Se nello scorso anno Fonseca aveva fama di puntare soprattutto sui senatori, la nuova proprietà ha fatto capire che questo è il momento dei ragazzi. Così, a Cluj, la Roma scesa in campo aveva un’età media di 25 anni: non accadeva ai giallorossi di averla così bassa dal 2005.  C’è tanto del nuovo Fonseca nella nuova Roma. E domani a Napoli se ne saprà di più.