Una lectio magistralis, di romanismo e romanità, che può diventare anche il manifesto della nuova Roma. Uno degli argomenti di maggior interesse è quanto emerso nel colloquio con Dan Friedkin: "Lui mi ha lasciato a bocca aperta per il bene che vuole al club e alla città - dice Ranieri -. Mi ha detto che non può girare il mondo e vedere Roma, che è il centro del mondo, con una squadra che non funziona. In Italia c’è bisogno che il presidente sia presente e si faccia sentire". Ed infatti Ranieri - sottolinea Alessio D'Urso su 'La Gazzetta dello Sport' - da luglio sarà anche dirigente senior, il consulente dei Friedkin: "Sarò l’uomo che gli sarà vicino per aiutarlo a riportare in alto la Roma". Con un occhio al passato e al cuore, che poi vuol dire Totti e De Rossi:"Non sono chiuso a nulla, ma ora dobbiamo prima riportare in alto la squadra. Poi parleremo con Francesco, vediamo se potrà darci una mano. De Rossi? L’ho sentito e lo farò anche nei prossimi giorni. Per ora non ho pensato a lui come allenatore: mi è stata data la direzione della squadra e penso a questo". Già, la squadra: "I ragazzi devono sputare sangue in campo, non devono mollare di un centimetro. Bisognerà dare il 120%, correvano ma spesso a vuoto. Ed ai tifosi chiedo di starci vicino, di non fischiare. Casomai fatelo con me alla fine". Infine Dybala: "A Friedkin l’ho detto subito: io farò come mi pare, non mi interessano le clausole. Lui è di un’altra categoria, ci parlerò. Se sta bene non lo leverò mai".
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