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rassegna stampa

Il giorno di Cristante. Di nuovo a San Siro con le parole di Ibra

LaPresse

Lo svedese lo spronò all'esordio europeo in rossonero. Ora insegue traguardi con la Roma

Redazione

Alzarsi dalla panchina a 16 anni, esordire in Champions e sentirsi dire da un signore di nome Zlatan e di cognome Ibrahimovic:"Vai e gioca tranquillo". In quel momento, a Bryan Cristante sono tremate le gambe. Pur essendo un ragazzo con la testa sulle spalle e i piedi per terra, quell’esordio con il Milan a neppure 17 anni gli ha fatto credere che la strada fosse in discesa. E invece no: perché dopo il Milan sono arrivati il Benfica, il Palermo e il Pescara, l’Atalanta e la Roma. Oggi, scrive Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta Sportiva', dovrebbe partire dal primo minuto accanto a Veretout, nello stadio che è stato suo soltanto in un paio di occasioni.

Ma quello rossonero è un capitolo chiuso, la crescita vera c'è stata con i bergamaschi, è quella la partita del cuore. Oggi testa concentrata sulla Roma, anche se Fonseca ci penserà molto prima di escludere Diawara, però salvo sorprese toccherà a lui stasera con Veretout. Da quando è rientrato Cristante è tornato ad essere la solita pedina importante per l’allenatore, che ne ha sempre sottolineato la "grande intelligenza tattica" e la "capacità di capire il mio gioco". Per questo il tecnico se lo terrebbe volentieri, anche se negli ultimi mesi il centrocampista è stato spesso al centro di voci di mercato, soprattutto in chiave Juventus per un eventuale scambio con Rugani o Mandragora.